Badanti e colf, stangata per le famiglie: quanto costeranno di più
Fumata nera dall'incontro coi sindacati: gli aumenti di stipendio scattano da subito
Tra i tanti aumenti con cui dobbiamo fare i conti ce n'è un altro che era imprevisto. Se a casa avete una badante o una colf rischiate di dover sborsare fino a 125 euro in più al mese per il loro stipendio, che tra tredicesima, ferie e Tfr potrebbero arrivare a duemila all'anno. Non è stato infatti trovato l'accordo sulla rimodulazione del contratto, e dunque da gennaio 2023 scatta l'aumento del 9,2% della busta paga.
Stipendi di badanti e colf: maxi aumento di stipendio
Il contratto nazionale prevede che - in mancanza di un accordo sindacale - ci sia un adeguamento all’inflazione dell’80% dell’indice dei prezzi di novembre, pari all’11,8%.
Così recita infatti l'articolo 38 del Ccnl:
“Dopo la terza convocazione, in caso di mancato accordo o di assenza delle parti, il Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale è delegato dalle Organizzazioni ed Associazioni stipulanti a determinare la variazione periodica della retribuzione minima, secondo quanto stabilito al comma 1, in misura pari all’80% della variazione del costo della vita per le famiglie di impiegati ed operai rilevate dall’Istat per quanto concerne le retribuzioni minime contrattuali e in misura pari al 100% per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio".
E dunque, lo stipendio dovrebbe essere aumentato del 9,44%. Secondo i calcoli di Fidaldo (Federazione italiana datori di lavoro domestico), una badante a tempo pieno dovrebbe guadagnare circa 125 euro in più al mese. Che tra tredicesima, ferie e Tfr diventerebbero 2.000 all'anno in più.
Niente accordo coi sindacati
Oggi, lunedì 16 gennaio 2023, era in programma un incontro con le delegazioni sindacali, che però non ha avuto l'esito sperato, come ha confermato in una nota Fidaldo, che ha spiegato anche di aver proposto di scaglionare gli aumenti dovuti a colf, badanti e baby sitter nel corso dell'anno, in modo da limitare l'impatto economico dei rincari sui budget familiari già gravati dal caro bollette e dal rialzo dei prezzi della benzina.
"Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf non hanno voluto accettare la proposta avanzata dalle associazioni datoriali rappresentate dalla Fidaldo di scaglionare gli aumenti dovuti nel corso dell'anno".