Pasta, prezzi alle stelle: costerà fino a 2 euro al chilo
L'allarme delle associazioni dei consumatori e l'inquietante "fotografia" della Coldiretti. Ma i rincari dipendono solo dall'inflazione?
Prezzi della pasta alle stelle. Tra sotto l'albero e la calza della Befana, gli italiani rischiano di trovare una brutta sorpresa. Perché dalle ultime indicazioni di analisti e operatori di mercato la brutta sorpresa interesserà i rincari di uno dei beni primari maggiormente utilizzati (e amati) nel nostro Paese.
Pasta prezzi shock: fino a 2 euro al chilo
Guardando agli andamenti dei mercati e calcolatrice alla mano, gli aumenti previsti per il nuovo anno (presentati da un'inchiesta della rivista Il Salvagente) rischiano di presentare cifre che potrebbero portare la pasta a superare anche i 2 euro al chilo.
Un duro colpo per il salvadanaio degli italiani già alle prese negli ultimi tempi con i rincari di bollette e carburante, quest'ultimo tra l'altro con gli aumenti dovuti al ritorno delle accise.
I rincari per il nuovo anno, le previsioni
Nella fattispecie, il rischio rincari e le proiezioni dei nuovi prezzi sono stati fatti dalle associazioni di consumatori dopo aver elaborato una "fotografia" che si rifà al confronto tra i 20 maggiori marchi di pasta, guardando alle oscillazioni dei prezzi nell’anno appena concluso.
Fino ad arrivare all'aspetto più preoccupante, ovvero la previsione di un possibile aumento anche fino a 2 euro al chilo nel nuovo anno che ha da pochi giorni aperto i battenti.
In buona sostanza, sempre calcolatrice, un aumento che potrebbe concretizzarsi raggiungendo una percentuale del 30%. Ma non solo. Per le tipologia di pasta più raffinate o di nicchia, il prezzo dovrebbe arrivare stabilmente sui 3 euro al chilo.
Paure concrete o troppo allarmismo?
A far da contraltare ci sono però le previsioni di chi ritiene che questa impennata possa limitarsi a questo inizio dell'anno, risentendo ancora delle conseguenze dell'inflazione che peraltro nelle ultime settimane (pur essendo ancora a percentuali record) sembra aver rallentato un pochino la sua corsa.
Ecco allora perché c'è chi pensa che se impennata ci sarà, sarà limitata al primo semestre dell'anno.
Anche a fronte di questa visione meno pessimistica c'è però chi non punta il dito solo contro l'inflazione, i rincari del grano dovuti alla guerra in Ucraina e ai prezzi di gestione delle industrie energivore, ma presenta anche lo spauracchio della speculazione.
La fotografia della Coldiretti
In questo senso, la fotografia della Coldiretti sui dati Istat è eloquente: un aumento medio del 9,1% dei prezzi dei beni alimentari e delle bevande nel 2022 rispetto al 2021. E a pesare maggiormente nelle spese degli italiani sono proprio beni quali pane, riso e pasta.
Una situazione che sta portando a nuovi scenari che dovranno essere sottoposti agli opportuni controlli (di qualità) perché sta emergendo che le nostre aziende impegnate nella produzione della pasta stanno guardando a nuovi mercati per l'acquisto del grano, in primis Kazakistan e Australia.