Case di riposo

Controlli Nas in 607 Rsa tra Natale e Capodanno: una su quattro è irregolare

Il bilancio delle verifiche parla di assenteismo di personale, carenze igienico-sanitarie e farmaci scaduti

Controlli Nas in 607 Rsa tra Natale e Capodanno: una su quattro è irregolare
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Uno scenario che emerge ad un mese circa dalle ultime rilevazioni tra ospedali ed rsa, durante le quali erano stati scoperti 165 lavoratori irregolari, anche medici e infermieri. Anche in queste feste di Natale e Capodanno, momento in cui la lontananza dei propri cari si fa sentire di più per gli ospiti anziani, la situazione delle case di riposo non è migliorata più di tanto: come emerso dai recenti controlli dei Nas, infatti, una struttura su quattro è risultata non a norma, con i casi più gravi individuati nel Sud-Italia.

Controlli Nas in 607 rsa: una su quattro è irregolare

Il bilancio delle verifiche effettuate a cavallo delle feste di Natale e Capodanno fa un po' storcere il naso. Su 607 case di riposo per anziani controllate dai Carabinieri Nas in tutta la Penisola una su quattro è risultata irregolare: 152 rsa (pari al 25% del totale), infatti, non erano a norma.

Dopo i riscontri dei militari dell'Arma, inoltre, sono state sanzionate per 167mila euro 27 persone per violazioni penali e 133 per illeciti amministrativi. I motivi vanno da carenze igieniche e autorizzative, alla presenza di più anziani rispetto alla capienza autorizzata, passando poi per dispositivi medici e farmaci scaduti e irregolarità nella gestione degli stupefacenti, alimenti mal conservati.

Tra tutte le case di riposo controllate, sei sono state definitivamente chiuse perché risultate abusive o deficitarie in materia sanitaria e assistenziale, determinando l'immediato trasferimento degli anziani presenti presso le famiglie di origine o altre strutture idonee presenti nel territorio.

I casi più gravi

Dai controlli dei Nas nelle rsa durante Natale e Capodanno, questi sono stati i casi più gravi, individuati soprattutto nel Sud-Italia:

  • A Reggio Calabria i Nas hanno sequestrato una struttura per disabili mentali, risultata essere priva di autorizzazione e dei requisiti minimi, i nove ospiti sono stati trasferiti e la titolare denunciata, anche per il cattivo stato di conservazione di 10 chili di cibo.
  • In provincia di Campobasso è stata chiusa una parte di una casa di riposo per gravi carenze strutturali e ospitante un numero di anziani in eccesso rispetto a quanto autorizzato. Nove ospiti sono stati trasferiti.
  • Chiusa anche una struttura residenziale per anziani della provincia di Potenza dove, nel corso di un'ispezione igienico sanitaria, è stata riscontrata la mancanza di requisiti autorizzativi, strutturali, organizzativi e funzionali.
  • Sospesa anche l'attività di una casa di riposo per anziani a Siracusa perché priva della prevista iscrizione all'albo comunale. Accertata la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo ed elevate sanzioni per complessivi 2mila euro.

Nonostante ciò anche a Torino sono state riscontrate grosse irregolarità: nel capoluogo piemontese, infatti, un''infermiera è stata denunciata per truffa aggravata. La donna, pur risultando di turno fino alle 19,30, si era assentata arbitrariamente nel periodo delle feste, causando  un "disservizio per gli anziani degenti, e danno al Servizio Sanitario Regionale". L'importo della sua prestazione, sottolineano i Nas in un comunicato, "sarebbe stato rimborsato alla società gerente del personale infermieristico".

Medici ed infermieri irregolari in ospedali e rsa

Come affermato in apertura, i controlli dei Carabinieri Nas arrivano ad un mese dalle ultime rilevazioni tra ospedali e case di riposo. In quell'occasione, dall'ispezione di 1.934 strutture sanitarie, sono stati individuati ben 165 lavoratori irregolari, compresi medici e infermieri.

Il quadro emerso è stato tutt'altro che rassicurante: i militari dell'Arma hanno segnalato complessivamente 205 persone, di cui 83 all’Autorità Giudiziaria e 122 a quella Amministrativa. Numerose le irregolarità accertate e contestate: oltre la fornitura da parte di cooperative di medici con età anagrafica superiore ai 70 anni stabiliti da contratto, la più grave riguardava l'esercizio abusivo della professione, ma anche l'impiego di figure sanitarie esterne collocate in attività lavorativa senza l'adeguata formazione sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tra gli irregolari, sono emerse le posizioni di 43 operatori che svolgevano attività infermieristica senza iscrizione all'albo e senza il riconoscimento dei titoli acquisiti all'estero. Una situazione possibile per la mancanza di controlli preliminari da parte dei responsabili delle cooperative di riferimento.

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