Quali sono gli introvabili

Allarme medicinali causa influenza e Covid: per l'Aifa mancano 3mila nelle farmacie

Il segretario di Federfarma Roberto Tobia: "La paura di non trovarli spinge i cittadini all’acquisto anche se non ne hanno bisogno"

Allarme medicinali causa influenza e Covid: per l'Aifa mancano 3mila nelle farmacie
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Un allarme tornato fortemente in auge in questo inizio di 2023 dopo i primi segnali lanciati lo scorso novembre anche se in quei mesi le motivazioni riguardavano la mancanza di principi attivi e di materie prime per il confezionamento. Stavolta la carenza di farmaci è dovuta principalmente all'influenza stagionale e alla nuova ondata di Covid-19. La grande diffusione di queste patologie aumenta enormemente la richiesta di medicinali, i quali, però, sono attualmente introvabili.

Carenza medicinali: ne mancano circa 3mila nelle farmacie

Lo scenario attualmente è piuttosto preoccupante. Nelle farmacie, stando alle ultime rilevazioni dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), mancherebbero infatti circa 3mila medicinali. I motivi sono molteplici e si collegherebbero ancora alle precedenti mancanze di principi attivi e materie prime che si erano già palesate qualche mese fa:

"l problema sono le materie prime - aveva spiegato Marcello Cattani, presidente di Farmindustria - ovvero i principi attivi con cui i farmaci vengono prodotti, sempre meno disponibili dopo l'esplosione della domanda globale durante il Covid. Vengono prodotti in Cina e India, quindi siamo dipendenti da quei Paesi per circa il 75%".

Anche l'Aifa, in questo senso, ha sottolineato che 554 medicinali mancano a causa di problemi produttivi e distributivi, collegati ad un'elevata richiesta o discontinuità nelle forniture. Nonostante ciò, al momento, in cima alla lista delle cause relative alla carenza di farmaci ci sarebbero l'influenza stagionale, la più forte degli ultimi 10/15 anni, e la ripresa dei contagi da Covid-19, a cui si aggiungono anche i vari casi di infezione da virus respiratorio sinciziale.

La grande diffusione odierna di tutte queste patologie ha alzato a dismisura la domanda di medicinali, circostanza che però non riesce ad essere compensata dall'offerta.

Quali sono i medicinali che mancano

Tra i 3mila farmaci che mancano ci sono soprattutto quelli utili per contrastare l'influenza: si fa fatica a trovare l’Ibuprofene, ma anche il paracetamolo. Come alternativa a ciò si potrebbero usare farmaci equivalenti, anche se l’Italia è una delle nazioni in cui è basso l’utilizzo di queste medicine.

C'è carenza anche di plasmaderivati e di antibiotici, sebbene quest'ultimi possano essere in qualche modo sostituiti da altri prodotti. Ma mancano anche i medicinali salvavita: dagli antiepilettici agli antipertensivi fino ai diuretici e agli antitumorali. Per questo le farmacie stanno cercando di aumentare la loro produzione di farmaci galenici. Basse quantità anche  per gli antimucolitici che si utilizzano per l’Aerosol.

Acquistare farmaci per paura di non trovarli più

In contesti del genere, poi, si va ad instaurare anche una sorta di isteria di massa tipica di queste situazioni:

"La paura di non trovare questi farmaci - afferma Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma - spinge poi i cittadini all’acquisto anche senza che ce ne sia bisogno".

Il rappresentante di Federfarma, poi, tiene a ribadire che la carenza di farmaci sia dovuta alla forte dipendenza che l'Italia ha verso altri Paesi nella produzione di alcuni principi attivi:

"Un altro fattore determinante per la carenza dei farmaci - aggiunge Roberto Tobia - è legata alla dipendenza dell’Italia nella produzione di alcuni principi attivi. Molti farmaci, infatti, arrivano dall’India e dalla Cina. A causa della pandemia e dei lockdown, gli stabilimenti situati in questi paesi hanno rallentato la loro produzione".

Il problema della guerra in Ucraina

La mancanza di materie prime non riguarda però solo i principi attivi. A causa del conflitto bellico in Ucraina, nel nostro Paese scarseggiano anche materiali utili per realizzare il packaging dei farmaci, come l'alluminio per i blister, il salice per le fiale, le bottiglie di sciroppo ed addirittura il cartone, quest'ultimo prodotto dai paesi dell’Est che hanno diminuito le consegne per limitare i costi.

Coordinare gli sforzi per risolvere il problema

Per risolvere un problema impellente come quello della carenza di medicinali, si starebbe però muovendo l'Unione Europea:

"C’è la volontà da parte dell’Unione Europea - sottolinea Roberto Tobia - di realizzare un sistema di raccordo tra i paesi membri, coordinato dall’Ema, per armonizzare le problematiche relative alla carenza di farmaci, cercando soluzioni".

In questo momento, tuttavia, secondo il segretario di Federfarma, l'unica soluzione possibile risiede nel buon senso delle persone:

"Al momento la cosa più logica da fare è appellarci al buon senso e alla responsabilità civica: non facciamo scorte inutili, ma acquistiamo solo i farmaci di cui abbiamo bisogno realmente in quel momento".

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