Tra Australia e Nuova Zelanda

Perché 800 passeggeri sono bloccati al largo su una nave da crociera da una settimana

La Viking Orion, salpata il 26 dicembre da Sydney, non ha potuto attraccare in nessuno dei porti per cause sanitarie di forza maggiore

Perché 800 passeggeri sono bloccati al largo su una nave da crociera da una settimana
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Capodanno su una crociera di lusso, a chi non piacerebbe? Sarebbe tutto veramente bellissimo se non fosse che per celebrare l'arrivo del nuovo anno si è stato obbligati a rimanere a bordo della gigantesca imbarcazione per cause di forza maggiore. In questo caso, nessuno si augurerebbe mai una circostanza simile, a meno che tu non sia stato uno degli 800 passeggeri della Viking Orion: la nave da crociera, salpata lo scorso 26 dicembre 2022 da Sydney, è rimasta bloccata per una settimana al largo senza possibilità di attraccare in nessun porto di Australia e Nuova Zelanda. Ma com'è stata possibile una situazione del genere? Stavolta il Covid-19 non c'entra nulla...

Nave da crociera con 800 passeggeri bloccata al largo per una settimana

Passare da una settimana di relax a una settimana da incubo sembra molto difficile, eppure, in alcune circostanze, per andare da un polo all'altro basta davvero un nonnulla, al punto tale che poi tutto va in malora. E' stato questo il caso degli 800 passeggeri della Viking Onion, nave da crociera in viaggio tra l'Australia e la Nuova Zelanda, in Oceania per le due settimane di Natale e Capodanno.

La gigantesca imbarcazione, partita da Sydney lo scorso 22 dicembre, dopo aver effettuato due scali nell'Isola del Nord della Nuova Zelanda a Tauranga e Napier, è stata all'improvviso vittima di un gravoso imprevisto. Mentre nel giorno di Santo Stefano si trovava a Wellington, in Nuova Zelanda, alla Viking Orion è stato poi vietato di fermarsi nei porti successivi: niente tappa a Christchurch e Dunedin (Nuova Zelanda), nessun attracco neanche a Hobart (Australia), in Tasmania e ad Adelaide. Proprio in quest'ultima destinazione, infine, il capitano Marko Snajdar, dopo aver girato perennemente in mare, ha avvisato i passeggeri che la nave sarebbe rimasta al largo per affrontare la disavventura.

Viking Orion, il motivo del blocco al largo

Ma per quale ragione si è venuta a verificare una disgrazia simile? Se per fortuna questa volta il Covid-19 non c'entra nulla, il vero motivo del blocco al largo resta comunque da associare ad una causa sanitaria e ossia un'epidemia di funghi biofoul esplosa sullo scafo della Viking Orion.

La scorsa domenica, quindi, il dipartimento che si occupa di Agricoltura, Pesca e Foreste in Australia, poiché il fungo è "potenzialmente dannoso", aveva richiesto che la nave, ubicata una ventina di chilometri al largo del porto di Adelaide, venisse ripulita prima di poter attraccare in qualsiasi porto.

"Sommozzatori professionisti - aveva dichiarato il dipartimento - sono stati ingaggiati direttamente dalla compagnia per pulire lo scafo mentre si trova ancora fuori dalle acque australiane".

Problematica che è stata anche confermata dall'AFMA (Australian Fisheries Management Authority):

"La nave è tenuta a sottoporsi alla pulizia dello scafo per rimuovere il biofoul e impedire che organismi marini potenzialmente dannosi vengano trasportati dalla nave"

Fungo biofoul, di cosa si tratta

Il biofoul è un accumulo di microrganismi, piante, alghe che si incrostano su superfici artificiali con un contatto costante con l’acqua, come appunto gli scafi delle navi. Queste incrostazioni sono conosciute in inglese come “biofouling” e sono piuttosto comuni. Il problema è che possono comportare l’introduzione di specie acquatiche invasive nel territorio di un paese, con potenziali effetti dannosi per la salute dell’ambiente acquatico, per gli animali marini e anche per gli esseri umani.

Grossi disagi per gli 800 passeggeri della Viking Orion

In questi giorni alcuni dei circa 800 passeggeri a bordo hanno scritto sui social network che la nave aveva saltato quattro delle otto fermate previste dalla crociera, raccontando la crescente frustrazione per la situazione.

Venerdì il capitano della nave Marko Snajdar si era scusato con i passeggeri per il fatto che la crociera fosse al di sotto delle loro aspettative. In un comunicato, la compagnia che ha organizzato la crociera, ha fatto sapere di voler offrire un rimborso per i disagi subiti durante il viaggio. In parte, comunque, il lusso e il comfort garantiti a bordo hanno stemperato la delusione per quanto accaduto.

Un portavoce della Viking Orion ha confermato che l'itinerario programmato dovrebbe riprendere nelle prossime ore, con la conclusione della crociera prevista a Sydney per mercoledì 4 gennaio 2023.

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