Una sostanza "magica"

Cosa è la mirra... e perché Baldassare ci ha visto lungo

Nel giorno dell'Epafinia uniamo scienza e tradizione per scoprire qualche curiosità unica

Cosa è la mirra... e perché Baldassare ci ha visto lungo
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E infine vennero anche i Re Magi e, come ormai sappiamo tutti a memoria, portarono in dono al Bambinello oro, incenso e mirra. Quante volte ci siamo chiesti "ma di preciso, questa mirra, che cos'è?". E' assai preziosa, e Baldassare - colui che la scelse come omaggio - ci aveva visto lungo, vi spieghiamo perché.

Oro, incenso...e mirra: ecco di cosa si tratta

La mirra è una gommaresina prodotta dalla corteccia di diverse specie di piante del genere Commiphora. Quando solidifica all’aria assume la forma di “lacrime” rossicce-marroncine, conosciute appunto come granuli di mirra.

Mirra

Era usata fin dai tempi degli antichi egizi nel processo di imbalsamazione e come medicinale per le sue proprietà antibatteriche e antisettiche.

Antichi egizi essenza mirra

E già questo la pone allo stesso livello dell'oro.

"Oggi la tecnologia e le conoscenze scientifiche ci portano ad affermare che i tre Magi non sbagliavano scegliendo di portarla in dono. Finora sono stati identificati centinaia di metaboliti nella componente volatile della mirra, principalmente sesquiterpeni, responsabili del particolare profumo. La letteratura scientifica descrive moltissimi studi che mirano alla caratterizzazione di sostanze come terpeni e sesquiterpeni contenute nella mirra, nell’olio da essa estratto e in molti oli essenziali estratti da altre piante", spiega il Cnr nel suo Almanacco dedicato alle festività natalizie.

Grandiosa la sua capacità antisettica

La ricerca, pubblicata su International Biodeterioration & Biodegradation e coordinata da ricercatori dell’Istituto di chimica dei composti organometallici (Iccom) del Consiglio nazionale delle ricerche, ha dimostrato che cristalli contenenti terpeni sono efficaci nella protezione del patrimonio archivistico e librario, spesso compromesso da processi di deterioramento dei materiali cartacei causati da una ricca schiera di agenti biotici come muffe e insetti. Andrea Ienco del Cnr-Iccom, che ha co-diretto lo studio, spiega:

“Gli oli essenziali estratti dalle piante e i composti organici volatili (Voc), loro principali componenti, costituiscono una classe di sostanze dalle molteplici proprietà biologiche, tra cui una spiccata azione antibatterica e antifungina e un effetto insetto repellente. La volatilità di queste sostanze, tuttavia, ne pregiudica l’efficacia a lungo termine, un aspetto non trascurabile ai fini del loro utilizzo. Per questo motivo, i composti organici volatili contenuti in oli essenziali quali timolo, carvacrolo (monoterpeni fenolici) ed eugenolo, sono stati stabilizzati all'interno di reti cristalline di β-ciclodestrine e cocristalli a base di fenazina, formando un solido cristallino. Queste formulazioni, ottenute grazie a metodologie prive di solventi, permettono di sfruttare la loro attività antimicrobica quale valido strumento per il controllo degli agenti degradanti della carta, come polveri facili da maneggiare e adatte per il trattamento a contatto indiretto di articoli cartacei”.

Insomma, oltre alle varie utilità già note sin dall'antichità, la mirra è un prezioso alleato per conservare il patrimonio archivistico librario. E si sa, chi detiene la cultura fa la storia.

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