Il report di Legambiente

Pesticidi in frutta e verdura: 10% in più in media rispetto all'anno scorso

Il record spetta a una fragola, con 35 pesticidi diversi campionati

Pesticidi in frutta e verdura: 10% in più in media rispetto all'anno scorso
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Frutta e verdura piene di pesticidi. In pratica in quasi uno su due campioni è risultato contenerne tracce, seppur entro i limiti previsti dalla legge. E la percentuale è in netto aumento: si è passati dal 36% del 2021 al 44% del 2022.

Tracce di pesticidi: frutta e verdura sempre più piene

A rivelare la situazione è il rapporto annuale "Stop pesticidi" di Legambiente (clicca qui per il report completo). L'indagine ha riguardato 4.313 campioni di alimenti di origine vegetale e animale, compresi i prodotti derivati da apicoltura di provenienza italiana ed estera. Come detto, si è alzata la soglia dei prodotti in cui sono state trovate tracce di fitofarmaci: nel 30% dei campioni analizzati c'erano tracce di più pesticidi, mentre nel 14% di uno solo. 

In un campione di uva è stata trovata la cifra record di 14 residui, in uno di pere 12, e in uno di peperoni 10. Ma c'è chi ha fatto peggio. Dai dati Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) risulta un campione di fragola proveniente dell'Unione Europea con ben 35 residui diversi.

Frutta la più colpita

La frutta si conferma la categoria più colpita: oltre il 70,3% dei campioni contiene uno o più residui. Da segnalare l’uva da tavola (88,3%), le pere (91,6%) e i peperoni (60,6%).

Tra gli alimenti trasformati, il vino e i cereali integrali sono quelli con maggior percentuali di residui permessi, contando rispettivamente circa il 61,8% e il 77,7%.

 

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