Migliore qualità del sonno

AAA cercansi lavoratori pagati per... dormire: l'offerta di un'azienda giapponese

Chi dice che non esiste lavoro migliore di un altro, in questo caso, si dovrebbe proprio ricredere

AAA cercansi lavoratori pagati per... dormire: l'offerta di un'azienda giapponese
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Il lavoro perfetto non esiste... o meglio, non esisteva. Sì perché la mansione offerta da questa azienda giapponese ha tutte le carte in regola per diventare l'occupazione dei sogni (in ogni senso). Un lavoro che non richiede alcuna abilità particolare o esperienza professionale pregressa e che riguarda semplicemente una prassi connaturata nella natura stessa della vita delle persone, ossia dormire. Ma per quale ragione i giapponesi sono disposti a pagare qualcuno per farsi una bella dormita? Vediamo di cosa si tratta.

Azienda giapponese cerca lavoratori pagati per dormire

A tutti coloro che sostengono che non esista lavoro migliore di un altro, in questo caso, si dovrebbero proprio ricredere. Chi non bramerebbe di essere pagato per avere un'occupazione dove l'unica competenza richiesta è quella di dormire e quindi, essenzialmente, non fare nulla.

A tutti gli amanti di dormite e pennichelle consigliamo di mandare la propria candidatura alla ditta Calbee in Giappone, azienda che sta portando avanti uno studio post-Covid sulla qualità del sonno e che, per questo motivo, sta cercando lavoratori pagati per ronfare profondamente.

Lo studio post-Covid sulla qualità del sonno

L'azienda giapponese, impegnata nelle attività di distribuzione di snack alimentari e di farmaci da banco, sta proprio cercando personale per testare un nuovo medicinale ideato appositamente per dormire meglio.

Il programma sarà guidato da un famoso ricercatore dell’Università di Tsukabasa e sarà volto a monitorare, attraverso delle sonde che misurano il funzionamento delle onde celebrali, i soggetti durante il corso di varie notti, mentre dormono all’interno delle proprie abitazioni, per poi condividere il risultato ottenuto all’interno dei social media.

La ricerca di Calbee parte dal dato di fatto che sempre un maggior numero di persone soffre di disturbi legati al sonno, a causa del cambiamento degli stili di vita avvenuti con lo scoppio della pandemia da Covid-19.

Quanti soldi si guadagnano per dormire

Ma arrivando al succo del discorso, quanti soldi si guadagnerebbero se si venisse "assunti" dall'azienda per dormire?

I soggetti che si candideranno e che verranno selezionati per partecipare al programma riceveranno come compenso 50.000 yen, ovvero l’equivalente di 340 euro.

Inoltre, anche al termine dello studio, ma solamente qualora i partecipanti riescano a dimostrare di aver migliorato la qualità del loro riposto, riceveranno un ulteriore compenso, di importo uguale a quello precedentemente ottenuto.

Elettroencefalografia, l'esame per lo studio del sonno

Lo studio sulla qualità del sonno avviene attraverso l'elettroencefalografia (o l'elettroencefalogramma - EGG) ossia un esame che consente di avere una misurazione dell’attività elettrica del cervello tramite l’applicazione di un certo numero di elettrodi sullo scalpo, dell’attività elettrica del cervello, che a sua volta è la somma dell’attività elettrica di ogni singolo neurone.

In questo modo si avrà un’esplorazione funzionale, dinamica e in tempo reale del cervello, con la quale si potrà ottenere una registrazione grafica continua nel tempo.

Come funziona l'elettroencefalografia

Attraverso l’esame EEG, che ha lo scopo di evidenziare delle anomalie anche se in assenza dilezioni strutturali documentabili, si può rilevare l’attività elettrica celebrale:

  • durante la veglia;
  • durante il sonno;
  • in particolari condizioni mediche.

L’esame di elettroencefalografia è caratterizzato da onde e può rilevare l’attività in vari modi:

  • in maniera continua (ritmo);
  • in maniera occasionale e sporadica (a intervalli di tempo incostanti);
  • in intervalli approssimativamente regolari (attività periodiche);
  • in maniera parossistica (una serie di onde che appaiono e spariscono improvvisamente)

L’EEG può avere diversi ritmi rapidi, ovvero caratterizzati da una frequenza superiore ai 14 cicli per secondo ed un voltaggio basso. Il più regolare tra questi è il ritmo beta. Le onde beta, però, vengono rilevate nei confronti dei soggetti ad occhi aperti o in stati di allerta, mentre l’attività che interessa all’azienda giapponese che intende migliorare la qualità del sonno post Covid è costituita dal ritmo alfa, che rappresenta la principale componente del tracciato del soggetto normale adulto a riposo sensoriale.

Le oscillazioni di frequenza sono comprese tra gli 8 e i 12 cicli per secondo, mentre il voltaggio è di circa 50 microvolts. Infine esistono i ritmi lenti caratterizzati da onde theta, le quali hanno una frequenza inferiore compresa tra i 4 e i 7 cicli per secondo e indicano la presenza di patologia.

Nei diversi stadi del sonno, infatti, sono presenti per lo più le onde theta e le onde delta, contrapposte a dei picchi di onde alfa e, molto raramente, di quelle beta.

L’esame di elettroencefalografia viene utilizzato negli studi che vengono effettuati sul sonno, in modo da poter individuare e comprendere le varie tipologie di disturbo che possono avere gli individui, come ad esempio:

  • le apnee nel sonno;
  • l’epilessia notturna;
  • le dissonnie (insonnia, ipersonnia, narcolessia);
  • le parasonnie (bruxismo, enuresi notturna, pavor nocturnus, sonnambulismo).
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