CINEMA E LIBRI

Serena Grandi e Carlo Alberto Biazzi, dal set di "Al di là del mare" alle librerie con "L'uomo venuto dal Po"

Un incontro più che speciale quello tra l'attrice bolognese e il regista cremonese che li ha portati a capire di avere molte cose in comune, tra cui anche la scrittura.

Serena Grandi e Carlo Alberto Biazzi, dal set di "Al di là del mare" alle librerie con "L'uomo venuto dal Po"
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Un mare di sentimenti, è questo che accomuna Serena Grandi, sexy-icona del cinema degli anni 80, ma ancora oggi all'attivo, e Carlo Alberto Biazzi, regista e produttore cinematografico italiano.

Un legame forte, frutto di una grande alchimia nata sul set di  Al di là del mare che li vede protagonisti, lui nelle vesti di regista, lei nel suo ruolo di attrice, che riconferma, non solo la passione, ma anche l'impegno e la dedizione che la Grandi ha dimostrato nel corso della sua lunga carriera, di un racconto poetico e drammatico allo stesso tempo.

Il film, ambientato nella Liguria del secondo dopoguerra, narra la storia del piccolo Nicola (interpretato da Gabriele Casavecchia, per la prima volta sullo schermo), un bambino alle prese con la perdita del proprio padre e che, attraverso i racconti fantastici del nonno, riesce a trovare il coraggio di andarlo a cercare.

La pellicola, presentata in anteprima mondiale a New York, al Syracuse International Film Festival, in un mondo che sta perdendo lentamente il senso dei sentimenti più puri, che da per scontato anche un abbraccio, vuole raccontare l’importanza dei sogni, il valore dei ricordi, l'essenzialità della speranza e quel senso di pace che ci regala il perdono. Un mediometraggio che dura quanto la puntata di una serie tv, e di cui la produzione Remor Film non esclude una continuazione proprio per una miniserie televisiva, che proprio in questo periodo, sta partecipando a diversi festival, tra cui i Riff Awards, dove Serena Grandi ha vinto un premio alla carriera.

«C’è il coraggio di rialzarsi, la forza di affidarsi alla terra e al mare, beni meravigliosi che non tradiscono mai.» ha commenta Biazzi. «E poi ci sono le storie, quelle del nostro passato, che insegnano a capire chi eravamo. Uno dei miei nonni era un partigiano, credeva nella libertà, l’altro aveva capito che la terra non lo avrebbe tradito e le ha dato fiducia. Si chiamavano Fiorino e Giovanni, da loro avrei imparato molto. Forse il bambino del film sono io.»

Un incontro più che speciale quello tra l'attrice bolognese e il regista cremonese che li ha portati a capire di avere molte cose in comune, tra cui anche la scrittura. Giovedì 8 dicembre, infatti, uscirà in libreria il loro primo romanzo insieme. Un thriller avvincente a quattro mani titolato L’uomo venuto dal Po e che sarà presentato  il 5 dicembre in anteprima proprio nella città natale di Serena Grandi, presso la Mondadori in via larga a Bologna. I due saranno presenti tramite collegamento, e avranno modo e tempo di ripercorrere la trama del libro e l'intreccio, attraverso il quale è possibile rivivere uno spaccato di storia del nostro paese, antiche filastrocche, amori impossibili, vecchi racconti e lontani richiami di un’epoca passata.

La sinossi de L’uomo venuto dal Po, il nuovo romanzo di Serena Grandi e Carlo Alberto Biazzi per Giraldi Editore

1944. In seguito a un bombardamento allo scalo di Lambrate, Sergio perde l’amore della sua vita. Questo terribile avvenimento, fa crescere in lui un desiderio di vendetta incontrollabile. Per caso, scopre che un suo caro amico fa parte della Resistenza e decide di prenderne parte con l’idea di fermare il predominio nazifascista, un modo per esorcizzare il dolore causato dalla perdita della sua fidanzata. Ma Milano inizia a stargli stretta, i ricordi si fanno a mano a mano più pungenti, il lavoro scarseggia, la città del suo cuore si trasforma presto in una prigione dalla quale non riesce a fuggire.

Così, decide di tornare nella sua città natale: Cremona. Chiede al suo amico di passargli il contatto di qualche partigiano della zona e parte, sperando di trovare la pace facendo un tuffo nel suo passato. Eppure, qualcosa in lui non va. Il senso di colpa verso la sua donna si mischia al tormento per la scomparsa di un suo compagno del collegio, un bambino dissoltosi inspiegabilmente nel nulla trent’anni prima, la notte di Santa Lucia. Perché dopo tutti quegli anni il ricordo del piccolo Ennio torna ad affliggere i suoi pensieri? Che cosa si nasconde dietro la sua scomparsa? Ma, soprattutto, perché Sergio si sente così vicino a quella vicenda?

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