Indagini in corso

Neonata uccisa da batterio killer in ospedale: aperta un'inchiesta

La tragedia all'ospedale Cannizzaro di Catania. La piccola aveva contratto la Serratia Marcescens, un batterio che non dovrebbe essere presente in luoghi come gli ospedali.

Neonata uccisa da batterio killer in ospedale: aperta un'inchiesta
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Era nata prematura, ma in salute. Ma in ospedale avrebbe contratto un batterio killer che l'ha uccisa quando aveva solo un mese. Di fatto la bimba non è mai uscita dal nosocomio dove è nata e morta. E ora la Procura di Catania ha aperto un'inchiesta sul decesso della piccola.

Neonata uccisa da batterio killer in ospedale

La morte della piccola risale all'11 agosto 2022 all'ospedale Cannizzaro. Ma in questi giorni la Procura, visionate le carte e sentita la coppia di genitori, ha deciso di vederci chiaro.

La storia è - almeno inizialmente - quella di un parto qualunque, seppur con qualche complicazione.  La coppia - mamma 29 anni e papà 37, di Acireale - si presenta in Pronto soccorso il 16 luglio 2022 a seguito di un distacco della placenta, avvenuto alla 29esima settimana. I medici a quel punto decidono di sottoporre la donna a un parto cesareo, perfettamente riuscito. 

I primi giorni

La piccola, nata prematura, pesa un chilo  e 316 grammi. Viene dunque come da prassi messa in una incubatrice nel reparto di Terapia intensiva neonatale. Nonostante il peso piuma, la bimba sta bene e i sanitari rassicurano i neo genitori. Ma le cose si complicano dopo una decina di giorni. Una dottoressa, secondo il racconto della famiglia, riferisce il forte sospetto che la piccola sia stata colta da un'infezione. Quattro giorni dopo arriva la conferma.

Il batterio

La piccola risulta positiva al Serratia Marcescens, un batterio dai gravissimi effetti che non dovrebbe essere presente in ambienti protetti come gli ospedali, tanto più nelle terapie intensive. Eppure non è una situazione così rara, che porta anche a mortalità di pazienti di ogni età.

La situazione peggiora con il passare dei giorni: il batterio colpisce gli organi vitali della bambina, che l'11 agosto muore per insufficienza cardiaca. Il giorno prima della morte il personale ospedaliero aveva fatto firmare ai genitori un'autorizzazione per provare a somministrare alla bimba un antibiotico consigliato per i bambini dai sei anni in su e che avrebbe potuto avere forti effetti collaterali (tra cui l'arresto cardiaco). Un estremo tentativo di salvare la piccola, purtroppo non riuscito.

E ora su tutta la situazione la Procura vuole vederci chiaro.

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