Occhio alle sanzioni

Multa a stufe e camini: quando è 500 euro e quando arriva fino a 5mila

Valgono leggi regionali e una specifica nazionale. I controlli affidati a Comuni e Province a seconda del numero di abitanti.

Multa a stufe e camini: quando è 500 euro e quando arriva fino a 5mila
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Ha fatto molto discutere nei giorni scorsi la notizia sull'eventualità di multe per chi utilizza in casa stufe e camini per riscaldarsi. Un'eventualità che certamente molti stanno prendendo in considerazione visto l'incremento dei costi del gas e pure del pellet (che in tanti vedevano come soluzione alternativa).  Si parla di sanzioni mica da ridere, da 500 a 5.000 euro. Ma quando la sanzione è minima e quando è massima?

Multa a stufe e camini: quando è 500 euro e quando arriva fino a 5mila

Partiamo dal dire che la disciplina in materia è regolata da leggi regionali in vigore in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. E dunque gli elenchi delle stufe e dei camini "fuorilegge" sono differenti a seconda delle località in cui ci si trova.

Le sanzioni, invece, si basano sulla Legge nazionale 689/81, che prevede che la sanzione sia applicata con un introito pari al doppio del minimo o a un terzo del massimo, prediligendo la cifra più bassa. Nel caso specifico, dunque, il doppio del minimo sarebbe pari a 1.000 euro, mentre il terzo del massimo sarebbe 1.666,66 euro, e dunque la multa sarebbe di mille euro.

Le specifiche

In generale, però, si tende a venire incontro all'utente. La sanzione non scatta immediatamente, ma generalmente viene chiesto al cittadino di sistemare la situazione. In caso di mancata ottemperanza scatta a quel punto la multa. Che in caso non venga saldata nei tempi previsti dalle singole Amministrazioni regionali o locali, può aumentare di prezzo.

Chi controlla?

Ma chi controlla? In generale nei Comuni sopra i 40.000 abitanti le verifiche sono affidate alle Amministrazioni comunali, mentre in quelli sotto i 40.000 abitanti l'onere spetta alle Province (o Città metropolitane). Tendenzialmente, dunque, spetta agli Uffici ecologia e alle Polizie locali (o provinciali).

E qui arriva un'altra grande domanda: i controlli verranno davvero effettuati? Difficile a dirsi, anche se viste le risorse di organico delle Polizie appare abbastanza complicato. Meglio però non rischiare e mettere a norma i propri impianti, prima di trovarsi con una brutta sorpresa, che vanificherebbe i risparmi...

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