Borghi da scoprire e... gustare

Guardare il Lago di Garda da Tremosine e immergersi nei misteri del borgo delle streghe a Triora

Viste mozzafiato e atmosfere da brivido

Guardare il Lago di Garda da Tremosine e immergersi nei misteri del borgo delle streghe a Triora
Pubblicato:

Continuiamo il nostro viaggio nei borghi da scoprire e… gustare

Tremosine, con lo sguardo sul Lago di Garda

Tra lago e cielo. Davvero questa affermazione si addice perfettamente per Tremosine, borgo della provincia di Brescia che si affaccia sul bacino del Garda. Uno spettacolo unico è quello che si ammira dalla frazione Pieve, il vero borgo storico. Ma è altrettanto straordinaria la strada che si deve fare per arrivarci, amatissima dai motociclisti: costruita nella roccia, come incastonata nelle viscere della montagna, lungo la forra scavata dal torrente Brasa, è conosciuta in tutto il mondo come la Strada della Forra, quale la definì Winston Churchill.
Pieve, posta sullo strapiombo roccioso, è il capoluogo di altre diciassette piccole frazioni sparse sullo splendido altopiano, che costituiscono il comune di Tremosine, uno dei più vasti della provincia di Brescia. Passeggiate tra i suoi vicoli, date un’occhiata all’antico lavatoio, alla “scala tonda” e alla parrocchiale di San Giovanni Battista e, soprattutto, fermatevi ad ammirare il panorama dalla cosiddetta “terrazza del brivido”, una terrazza sospesa nel vuoto a 350 metri di altitudine da cui si ammira il lago, la strada costiera e il Monte Baldo.


Sempre nel territorio comunale di Tremosine, meritano una visita i portici voltati di Arias, ognuno diverso dall’altro, che invitano a rilassanti passeggiate nel centro storico per ammirarne l’architettura, e la chiesetta di Pregasio, un tempo meta di processioni in caso di siccità e pestilenze. Si trova sulla strada che da Pieve porta a Sermerio e in passato, ogni 25 aprile, qui veniva celebrata la festa di San Marco, con la chiesa e l’intero paese addobbati con archi di frasche e rami di ulivo, ci si vestiva con costumi tradizionali e si invitavano parenti ed amici a mangiare il capretto ed il dolce tipico di Tremosine sul Garda, lo “spongadì”.
A proposito di cibo, non si può non accennare alla vasta offerta culinaria di Tremosine, legata alla tradizione, a cominciare dalla famosa “formagella di Tremosine”. Se volete approfittarne, tra settembre e ottobre è possibile partecipare alla rassegna enogastronomica “I Sentieri dei Sapori”: una facile escursione alla scoperta dei produttori locali che si conclude con l’assaggio dei piatti preparati con i prodotti della stessa azienda.

Triora, il borgo delle streghe

Nel cuore della Valle Argentina, sul confine con la Francia, c’è un paese conosciuto nel mondo come il “borgo delle streghe”.

Siamo a Triora, in provincia di Imperia, dove, tra il 1587 e il 1589, si è svolto un celebre e documentatissimo processo contro alcune donne tacciate di stregoneria, culminato con alcune sentenze di condanna a morte. Addentratevi nel centro storico, nel dedalo di viuzze e piazze, sotto volte e archi scavati nella roccia, in mezzo a case diroccate, magari di sera: vi sembrerà di respirare ancora quelle atmosfere e sicuramente vi assalirà un po’ di angoscia e vi correranno i brividi lungo la schiena… In ogni caso, se vorrete approfondire questo tema fate un salto al Museo regionale etnografico e della stregoneria dove troverete gli approfondimenti che fanno per voi.
Non mancano, poi, monumenti che meritino una visita. Come la collegiata di Nostra Signora Assunta con il campanile tardo-gotico e con i suoi numerosi tesori, fra cui il Battesimo di Cristo del senese Taddeo di Bartolo, datato e firmato nel 1397, le due tele dell’altar maggiore, il Compianto per il Cristo Morto e San Giacomo, risalenti al primo quarto del XV secolo, e un crocefisso ligneo dello stesso periodo. Diverse opere d’arte sono custodite anche nel vicino oratorio di San Giovanni Battista, tra cui una stupenda statua dello scultore genovese Anton Maria Maragliano raffigurante Giovanni Battista. Poco fuori dell’abitato è da visitare la chiesa di San Bernardino, immersa nella campagna e vicina a un sontuoso ippocastano secolare, che conserva diversi affreschi in parte attribuiti a Giovanni Canavesio.
Non ci resta che dare qualche suggerimento per la tavola. Ricordando che da queste parti sono molto apprezzate le torte di verdure e patate, chiamate semplicemente paste, cotte ancora sul treppiede, in una teglia ricoperta da un testu, sul quale sono poste braci ardenti. E non dimenticatevi che il principale prodotto del borgo è il pane, nella sua caratteristica forma rotonda, con cui si sposa bene il bruzzu, un formaggio dal sapore leggermente piccante ottenuto dalla fermentazione naturale della ricotta.

Seguici sui nostri canali