Omaggio artistico

L'ultima opera del "Banksy torinese" dedicata alla regina Elisabetta

Lo street-artist di Torino Andrea Villa spiega: "Ho voluto celebrare la dipartita di un'indiscussa icona del Novecento".

L'ultima opera del "Banksy torinese" dedicata alla regina Elisabetta
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Torino si è svegliata in questi ultimi giorni tappezzata da cartelloni artistici in onore della regina Elisabetta II, recentemente scomparsa l'8 settembre scorso. Realizzati dal cosiddetto "Banksy torinese", lo street-artist ha omaggiato Sua Maestà con l'opera "God take the Queen".

"God take the Queen", il "Banksy torinese" omaggia la regina Elisabetta

La notizia della morte della regina Elisabetta II ha lasciato tanto dolore e sofferenza non solo tra i sudditi del Regno Unito. In tutto il mondo, infatti, sono stati svariati i messaggi di cordoglio in onore di Sua Maestà, una donna che con la sua semplicità è stata fonte di ispirazione per tantissimi. Anche nella nostra Penisola, infatti, c'è stato qualcuno che, a riguardo, ha voluto lanciare il suo personale messaggio omaggiando la sovrana d'Inghilterra. Il nostro Prima Torino ha recentemente analizzato l'ultima opera del "Banksy torinese" intitolata "God take the Queen".

L'opera "God take the Queen"

In particolare, i cittadini del capoluogo torinese, in questi ultimi giorni, passeggiando lungo corso San Maurizio, in pieno centro, hanno potuto ammirare i nuovi manifesti dello street-artist Andrea Villa che rappresentano la sagoma inconfondibile della sovrana inglese fra le nuvole, utilizzate anche al posto del suo viso. Colui che è stato definito come il "Banksy torinese" ha raccontato con queste parole il motivo della sua opera:

"Ispirandomi ai quadri del pittore Antonio Carena - spiega Andrea Villa - ho voluto celebrare la dipartita di un'indiscussa icona del Novecento. Che se ne parli male o bene - aggiunge -, si può constatare che con lei è finito per sempre un periodo storico e che il mondo non sarà mai più lo stesso".

Un'analisi lucida che viene conclusa con alcuni quesiti sul futuro:

"Come saranno i personaggi che rappresenteranno il nuovo secolo? - si chiede l'artista - Quali saranno i mass media che genereranno i nuovi personaggi iconici del futuro? Riuscirà re Carlo III - conclude - ad essere iconico come sua madre?".

Le altre opere del "Banksy di Torino"

Non solo "God take the Queen" per il "Banksy di Torino". L'artista di strada del capoluogo piemontese aveva già ottenuto una certa fama per alcuni suoi manifesti precedenti, comparse dal nulla lungo le vie di Torino, proprio come l'ultima opera dedicata alla regina Elisabetta. A metà giugno di quest'anno, ad esempio, corso San Maurizio e viale Primo Maggio erano stati tappezzati con alcuni cartelloni che ritraevano un bacio appassionato tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, presidenti di Russia e Ucraina, con la scritta #prideandlove. Il riferimento alla guerra in Ucraina è chiaro, ma lo street-artist ha voluto commentare l'opera con queste parole:

"Per creare questo manifesto mi sono ispirato al bacio della East Side Gallery di Berlino. Doveva rappresentare la solidità del legame tra i due Paesi, la stessa che il Muro ormai crollato sottolineò come un esperimento chiaramente fallito. Un parallelo con la stessa utopia di pace europea, ormai tramontata anch'essa.

Ho voluto rappresentare l'orgoglio della Russia, paese che non ha mai conosciuto una vera democrazia perché troppo spaventata di poter perdere il suo ruolo di potenza mondiale, e la speranza che i due Stati possano riappacificarsi e porre fine al conflitto".

L'opera del bacio tra Putin e Zelensky

Su Andrea Villa, comunque, non si conosce tantissimo. Si sa che è un artista ventenne comunemente noto con l’epiteto di "Banksy di Torino", è noto per i suoi manifesti in cui rivisita la politica e l'attualità in chiave satirica. Proprio come per l'originale, anche lui preferisce navigare nell'anonimato, senza rivelare il suo vero volto.

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