Nuovo virus in Cina: è il Langya virus, forse passato dagli animali all'uomo di nuovo nei wet market
Se si rivelasse letale come altri della sua famiglia, gli henipavirus, potrebbe causare la morte fra il 40 e il 75% dei casi, molto più del Covid.
E' stato scoperto un nuovo virus in Cina, nelle province di Shandong e Henan.
Si chiama Langya virus (LayV), non è un coronavirus come il Sars-Cov-2, ma fa parte invece della famiglia degli henipavirus (una delle zoonosi emergenti nella regione Asia-Pacifico).
Come il virus responsabile del Covid, secondo uno studio condotto da scienziati di Cina e Singapore e pubblicato New England Journal of Medicine, sarebbe di origine animale, cioè sarebbe passato dagli animali (i pipistrelli o il toporagno sono i vettori più probabili) all'uomo esattamente come il coronavirus nel "wet market" di Wuhan (foto di copertina) che ha dato origine alla pandemia.
Nuovo virus scoperto in Cina: è il Langya virus
Finora il Langya virus non ha ancora causato nemmeno un morto: ufficialmente ha infettato 35 persone in Cina, ed è stato identificato nei tamponi faringei grazie all’analisi metagenomica e poi all’isolamento del patogeno.
Questa infezione (zoonosi), che sembrerebbe quindi trasmettersi anch'essa per via aerea, provoca sintomi come febbre, affaticamento, tosse, ma può colpire il fegato e quindi compromettere la funzionalità epatica e anche renale.
Il problema è che se prendiamo le statistiche legate agli henipavirus, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la mortalità sta fra il 40 e il 75%. Per intenderci, l'Oms classifica gli henipavirus a un livello di biosicurezza 4, più alto rispetto al Covid classificato al livello 2.
Non esistono (ancora) né una cura né un vaccino
E non esistono né una cura né, naturalmente, un vaccino per il Langya virus: come per il Covid all'inizio, al momento i medici cinesi cercano come possono di intervenire su ciascuna complicanza e su ciascun sintomo.
Insomma, un nuovo virus cinese. Ci risiamo. Anche se il punto è capire quanto sia effettivamente contagioso.
E quanto si comporterà come gli altri henipavirus che abbiamo conosciuto fino ad ora: per esempio Hendra (HeV) e Nipah (NiV), che possono infettare gli essere umani e che hanno nei pipistrelli il loro ospite naturale.
Si vedrà.
Ancora una volta in Cina...
Quel che è certo è che se un nuovo virus ha fatto il famoso (anzi famigerato) "salto di specie", e di nuovo è accaduto in Cina, la Repubblica del Dragone non può certo essere considerata esente da colpe.
Che vi fosse la necessità a prescindere di mettere in sicurezza luoghi come i "wet market", dove in condizioni di scarsa (per usare un eufemismo) igiene si tengono in gabbia e si macellano e cucinano dal vivo animali di ogni genere, sembrava ormai chiaro a tutto il mondo, e perfino agli extraterrestri, già da più di due anni fa.
Ma evidentemente non è stato fatto abbastanza.
daniele.pirola@netweek.it