paura per la conduttrice

La Marcuzzi rischia la vita per un boccone: salvata dalla compagna del suo ex Facchinetti

Wilma Faissol le ha praticato la manovra di Heimlich, salvandola.

La Marcuzzi rischia la vita per un boccone: salvata dalla compagna del suo ex Facchinetti
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"Ho rischiato di morire, mi ha salvata". Se l'è vista davvero brutta Alessia Marcuzzi. La conduttrice 49enne ha rischiato di soffocare mentre si trovava a cena a Londra. A salvarla è stata Wilma Faissol, moglie di Francesco Facchinetti, ex compagno proprio della Marcuzzi, con la quale ha avuto una figlia, Mia.

Paura per Alessia Marcuzzi, che rischia di morire soffocata

A raccontare quanto accaduto è proprio la conduttrice, che su Instagram ha pubblicato una foto con l'amica a cui deve davvero tanto.

"Ieri sera @ladyfacchinetti mi ha salvato la vita
No, non è  uno scherzo per far arrabbiare @frafacchinetti è la verità.
Eravamo in un ristorante a Londra e mentre stavo mangiando, un pezzo di polipo mi si è bloccato nella trachea.
Non riuscivo più a respirare, mi sono alzata e ho cominciato a strabuzzare gli occhi e a chiedere aiuto . Paolo e Tommy hanno provato a liberarmi dandomi dei colpi sulla schiena, ma nulla. Panico. Ho pensato davvero di morire, non riuscivo più a capire nulla, quando Wilma mi ha preso da dietro e mi ha stretto forte, dandomi un colpo forte sullo sterno verso l’alto. All’improvviso ho sputato quel grosso pezzo che mi bloccava la respirazione e che era rimasto completamente intatto, e ho ripreso a deglutire".

Una scena svoltasi sotto gli occhi attoniti degli altri commensali e di chi si trovava al ristorante. Pochi secondi di grande apprensione, risoltisi con un lieto fine e con un abbraccio tra le due.

"Tutto questo nel giro di due minuti davanti a tutte le persone del ristorante che non capivano che cosa stesse succedendo.
Mi sono girata, l’ho abbracciata fortissimo e le ho detto commossa “Mi hai salvato la vita. Non lo dimenticherò mai”.
In pochi minuti, o forse secondi, sono passata da uno stato di sofferenza estrema ad una liberazione totale e ho realizzato che poteva andare a finire davvero molto male. E’ quello che accade spesso se mangiamo una cosa molto soffice e morbida e non mastichiamo bene, o semplicemente scivola giù  perché stiamo parlando. E purtroppo a volte succede il peggio".

"Wilma ha fatto il corso di pronto intervento quando studiava in America e ieri ha avuto la prontezza e la capacità di fare la manovra di Heimlich in pochi secondi. E mi sono ripromessa si impararla, perché davvero si può salvare la vita di una persona in poco tempo".

 

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Cosa è la manovra di Heimlich

La manovra di Heimlich consiste in una tecnica di primo soccorso per rimuovere un'ostruzione delle vie aeree. Si tratta quindi di un'efficace misura per risolvere in modo rapido molti casi di soffocamento. La manovra prende il nome dal medico statunitense Henry Heimlich, che per primo la descrisse nel 1974.

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La persona che pratica la manovra di Heimlich si posiziona in piedi dietro l'infortunato, parlandogli e spiegando che sta per eseguire una manovra di emergenza, ma al tempo stesso agendo con decisione. La cinge con le braccia intorno ai fianchi, sotto le braccia. Una mano è piegata con il pugno chiuso e viene posizionata con la parte del pollice appiattita contro l'addome nella zona tra lo sterno e l'ombelico. L'altra mano afferra il pugno e provoca una serie di rapide e profonde spinte verso l'alto finché l'oggetto che ostruisce le vie aeree non viene espulso.

Le spinte non devono mai comprimere o stringere la gabbia toracica, ma solo la parte molle dell'addome.

Procedura su se stessi

È possibile praticare la manovra di Heimlich anche su se stessi, utilizzando la stessa tecnica: una mano è chiusa a pugno e collocata contro il proprio addome mentre l'altra l'afferra e la spinge verso l'alto con una serie di spinte finché non si liberano le vie aeree.

Altra tecnica efficace di autosoccorso è appoggiarsi con la parte alta dell'addome contro un oggetto fisso (per esempio una spalliera di un divano o di una sedia) e spingendo ripetutamente col proprio corpo verso il basso fino a che le compressioni non facilitino l'espulsione dell'ostruzione.

Dopo aver liberato le vie aeree

Dopo aver liberato le vie aeree, per mezzo dell'espulsione dell'oggetto o dei liquidi che le ostruivano, è comunque possibile, specialmente se la vittima ha perso conoscenza, che la respirazione non riprenda spontaneamente.

Continuare la manovra di Heimlich non fa riprendere la respirazione. In questo caso, dal momento che è possibile un arresto cardiocircolatorio, la respirazione artificiale o la rianimazione cardiopolmonare dovranno essere utilizzate secondo la necessità.

Il supporto del medico è sempre utile e necessario dopo la manovra di Heimlich; se la persona riesce a respirare di nuovo è opportuno un controllo medico per escludere eventuali possibili traumi secondari o residue ostruzioni minori; se la persona non respira è indispensabile una chiamata di emergenza da effettuare non prima del termine del primo ciclo di insufflazioni e compressioni.

Esecuzione della manovra su neonati

Se il neonato è cosciente si applicano 5 colpi interscapolari alternati a 5 compressioni toraciche sullo stesso punto in cui si pratica il massaggio cardiaco esterno (subito sotto la linea intermammillare).

Non si esegue la manovra di Heimlich come tale su un lattante: allorché il neonato diventa incosciente, viene posto supino su piano rigido; il soccorritore allinea la testa, scopre il torace, effettua 5 ventilazioni di soccorso, allineando ogni volta il capo in posizione neutra.

Effettuate le 5 ventilazioni, se non sopravvengono altre valutazioni, incomincia la rianimazione cardiopolmonare e andrà avanti con il protocollo di rianimazione per il primo minuto, ricontattando poi telefonicamente e aggiornando i servizi di emergenza.
Prosegue fino a che la vittima non si disostruisce, o fino all'arrivo dei soccorsi avanzati o fino a esaurimento fisico del soccorritore.

 

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