il giallo dell'estate (scorsa)

Monica Cirinnà ora vuole i 24.000 euro trovati nella cuccia del cane. Ma il giudice dice no

La senatrice del Pd vorrebbe destinare i soldi in beneficenza, ma per il Gip di Grosseto vanno divisi con chi li ha trovati. E intanto le banconote restano sotto sequestro.

Monica Cirinnà ora vuole i 24.000 euro trovati nella cuccia del cane. Ma il giudice dice no
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La vicenda la ricorderanno tutti. Era agosto 2021 quando la senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà trovò 24.000 euro (in 48 banconote da 500 ciascuna) nella cuccia del suo cane nell’azienda agricola Capalbio Fattoria, la  residenza toscana sua e del marito Esterino Montino, sindaco di Fiumicino. Una vicenda quantomeno curiosa, che aveva monopolizzato per qualche tempo le cronache estive acquisendo le sembianze di un vero giallo,   e che a marzo si era conclusa con la richiesta di archiviazione da parte del pm  Giampaolo Melchionna, che aveva rilevato che non c'era alcun reato. Ora, però, si torna a parlare dell'accaduto, perché la senatrice vorrebbe quei soldi: "Sono stati trovati sulla mia proprietà".

Monica Cirinnà ora vuole i 24.000 euro trovati nella cuccia del cane

E in effetti il suo ragionamento non fa una piega. Quei soldi sono stati effettivamente trovati su una sua proprietà e in assenza di reato o di un reclamante, perché non dovrebbero spettare a lei? Il giudice, però, che ha disposto la confisca del denaro, la pensa in maniera diversa.

All'inizio di giugno, la senatrice aveva presentato richiesta tramite i suoi legali:

"Ai sensi dell’articolo 932 del codice civile il “tesoro”, inteso come qualunque cosa mobile di pregio di cui nessuno può provare d’essere proprietario, appartiene – si legge nell’istanza – al proprietario del fondo in cui si trova".

Cirinnà ha poi sottolineato come non sia sua intenzione tenere per sé il "malloppo", ma devolverlo a una buona causa: avrebbe infatti deciso di destinare i 24.000 euro al Centro antiviolenza Olympia de Gouges, che da anni si applica in opere di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne nel Grossetano.

Ma il giudice dice no

Secondo il Gip di Grosseto Sergio Compagnucci, però , la richiesta della senatrice dem non può essere accolta "poiché opera in questo caso la disciplina delle cose ritrovate".

Ma cosa vuol dire? Che il malloppo andrebbe diviso a metà: il 50% al proprietario del fondo e il 50% a chi lo ha ritrovato. In questo caso  Fabio Montino, primo figlio del marito della Cirinnà, e  l'operaio Fabio Rosati, che hanno scoperto il "tesoro" durante alcuni lavori nella tenuta.

Le banconote sono al momento sotto sequestro e non è ancora chiaro come andrà a finire la storia.

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