l'incentivo

Bonus prima casa: come funziona (anche per chi è in comunione dei beni)

Si applica agli under 36 con Isee sotto i 40.000 euro. Vale per acquisti sino a dicembre 2022.

Bonus prima casa: come funziona (anche per chi è in comunione dei beni)
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Si torna in questi giorni a parlare del Bonus prima casa. Un'agevolazione per spingere soprattutto i giovani ad acquistare un'abitazione. E arrivano anche alcune specifiche su chi è in comunione dei beni.

Bonus prima casa: come funziona

Il Bonus prima casa è un'agevolazione diretta agli under 36 con un Isee non superiore a 40mila euro annui per atti stipulati nel periodo compreso tra il 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2022.

La legge di bilancio 2022, infatti, ha prorogato di ulteriori sei mesi il termine originario del 30 giugno 2022 previsto dal decreto “Sostegni bis”

L’Isee viene calcolato sui redditi percepiti e il patrimonio posseduto nel secondo anno precedente la presentazione all’Inps della Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu): un documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali necessari a descrivere la situazione economica del nucleo familiare. Per gli atti stipulati nel 2021, l’Isee è riferito ai redditi e al patrimonio del 2019; per gli atti stipulati nel 2022, l’ISEE è quello del 2020.

Bonus prima casa: come funziona (anche per chi è in comunione dei beni)

La norma prevede i seguenti benefici:

  • per le compravendite non soggette a Iva, esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale
  • per le compravendite soggette a Iva, oltre all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta al venditore

Come funziona per chi è in comunione dei beni

Negli ultimi giorni era emerso qualche dubbio sulla concessione dell'agevolazione per chi è in comunione dei beni. E così l'Agenzia delle Entrate ha specificato la questione. Fondamentalmente  se uno dei due coniugi acquista la casa usufruendo dei benefici previsti solo per la sua parte, l’altro non potrà beneficiare nuovamente della riduzione delle imposte di registro, catastale e ipotecaria per un successivo acquisto. 

Tra le diverse condizioni richieste al momento dell’acquisto per poter beneficiare delle agevolazioni c’è infatti anche quella di non essere titolare, neppure per quote, e anche in regime di comunione legale su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggetto o dal coniuge con gli stessi benefici.

Perciò l’acquisto agevolato da parte di uno dei due coniugi in comunione dei beni esclude entrambi i coniugi dalla possibilità di accedere al bonus prima casa per i successivi acquisti.

 

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