Lotta al terrorismo

Al Zawahiri è morto a Kabul: il capo di Al Qaeda ucciso da un drone statunitense

E' stato il presidente americano Joe Biden a dare la comunicazione ufficiale: "Uno dei responsabili dell’11 Settembre. Giustizia è fatta, ve lo avevamo promesso".

Al Zawahiri è morto a Kabul: il capo di Al Qaeda ucciso da un drone statunitense
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Fin dal giorno della disgrazia più totale, l'11 settembre 2001, tra le varie testate giornalistiche, soprattutto americane, era rimbalzata a più riprese la notizia della morte di Ayman Al Zawahiri, il capo di Al Qaeda che aveva preso il comando del movimento terrorista dopo l'eliminazione di Osama Bin Laden. Tutti scoop finiti nel vuoto e mai veramente confermati dalle autorità governative e militari. Nel corso della giornata di ieri, lunedì 1° agosto 2022, ci ha pensato Joe Biden a sciogliere ogni dubbio: alle 19,30 locali (1,30 di notte in Italia), in un discorso alla nazione dalla Casa Bianca, il presidente americano ha dichiarato:

"Ayman Al-Zawahiri è morto. Era uno dei responsabili dell’11 Settembre ha seminato una scia di sangue americano. Giustizia è fatta".

Al Zawahiri è morto a Kabul: il capo di Al Qaeda ucciso da un drone statunitense

JOE BIDEN ANNUNCIA LA MORTE DI AYMAN AL ZAWAHIRI:

Un'operazione militare che sicuramente passerà alla storia. Nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 1° agosto 2022, alle 19,30 locali (1,30 di notte in Italia), il presidente americano Joe Biden, in un discorso alla nazione dalla Casa Bianca, ha annunciato pubblicamente la morte di Ayman Al Zawahiri, capo di Al Qaeda subentrato dopo l'eliminazione di Osama Bin Laden.

Il presidente americano Joe Biden

L'operazione militare statunitense è stata portata a termine nella notte fra sabato 30 e domenica 31 luglio 2022: l'uomo al comando del movimento terrorista, uno dei responsabili degli attentati dell'11 settembre 2001, è stato ucciso a Kabul (Afghanistan) da un drone americano mentre si trovava sul balcone. Come riportato da presidente Biden non ci sono state altre vittime civili. Queste le parole del capo di stato Usa nel suo discorso ufficiale:

"Sabato, su mio ordine, gli Stati Uniti hanno effettuato con successo un attacco aereo su Kabul, in Afghanistan, uccidendo l'emiro di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri. Giustizia è stata fatta. Non importa quanto tempo serve, o dove vi nascondete, se siete una minaccia gli Stati Uniti vi troveranno. La mia speranza è che questa azione consenta alle famiglie delle vittime dell'11 settembre di voltare pagina.

L'operazione è stato un successo totale. La sua famiglia è rimasta illesa, nessuna vittima civile. Quando ho messo fine alla missione militare americane in Afghanistan quasi un anno fa, ho deciso che gli Stati Uniti non avevano più bisogno di avere uomini in Afghanistan.

In quel momento ho promesso agli americani che avremmo continuato a condurre efficaci operazioni antiterrorismo e lo abbiamo fatto. Ho dato il via libera all'attacco solo dopo aver accertato che avremmo ridotto al minimo gli effetti collaterali: abbiamo ucciso al-Zawahiri mentre era in balcone. La sua famiglia era in altre aree dell'abitazione ed è rimasta illesa, nel raid non sono state uccise altre persone".

Sulla sua testa pendeva una taglia da ben 25 milioni di dollari. Ayman Al Zahawiri è morto all'età di 71 anni. La sua ultima apparizione "pubblica" era stata in un video diffuso da Al Qaeda nel 20esimo anniversario degli attentati.

Oltre al presidente Biden, pochi erano a conoscenza di un’operazione di cui si era cominciato a discutere a maggio e le cui modalità sono state sviscerate in numerosi meeting, col presidente sempre a chiedere che fosse assicurata la sicurezza dei civili. La decisione di agire è stata infine presa lo scorso 25 luglio 2022, dopo aver analizzato attentamente pure le ricadute sulle relazioni con i talebani. Biden si è consultato con i principali consiglieri. E convintosi che l’eliminazione di Zawahiri sarebbe stato effettivamente un duro colpo alla struttura di Al Qaeda, ha dato l’ok a procedere.

Chi era Ayman Al Zahawiri

Braccio destro di Osama bin Laden, e poi suo successore dopo l'uccisione del primo leader di Al Qaeda il 2 maggio 2011, Al Zawahiri è stato uno degli uomini chiave negli attacchi dell'11 settembre. Con i suoi scritti e le sue argomentazioni il medico egiziano aveva profondamente plasmato Al Qaeda e i movimenti terroristici correlati.

A sinistra Osama Bin Laden e a destra Ayman Al Zawahiri

Nato in Egitto nel giugno del 1951 in una famiglia agiata a borghese, Al Zawahiri fu prima medico e chirurgo, per poiavvicinarsi ai movimenti jihadisti da giovanissimo, a soli 17 anni, prima di laurearsi. Entrò nella jihad islamica egiziana nel 1979, diventando "emiro" (comandante) responsabile per il reclutamento.

Nel 1981 finì in carcere durante una ondata di arresti di integralisti islamici in seguito all'assassinio dell'allora presidente Anwar Sadat. Rimase in prigione quattro anni per porto abusivo di armi, perché gli inquirenti non riuscirono a trovare elementi contro di lui su un coinvolgimento dell'omicidio del presidente egiziano.

Uscito di prigione nel 1985, Al Zawahiri andò in Arabia Saudita, e poco dopo si spostò in Pakistan, dove conobbe bin Laden. Ultima tappa l'Afghanistan, all'inizio degli anni novanta. Oltre agli attacchi dell'11 settembre, Al Zawahiri si è attribuito la "paternità" dell'attacco a Charlie Hebdo del 2015 a Parigi, che avrebbe ordinato personalmente.

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