Batosta per il Codacons: Fedez aveva ragione su raccolta fondi Covid
Il cantante aveva tutto il diritto di criticare l'associazione dei consumatori, che a sua volta non era stata del tutto trasparente...
Per il Pm di Milano Francesca Gentilini non ci sono dubbi: nella battaglia tra il Codacons e il rapper Fedez, in merito alla raccolta fondi avviata dai Ferragnez per la creazione di una nuova terapia intensiva all'ospedale San Raffaele, la ragione sta dalla parte di Federico Lucia, marito di Chiara Ferragni.
Una coppia d'Oro
Lui, Fedez, ha 11,4 milioni di follower. Lei, la moglie Chiara Ferragni, 22, 1 milioni. E questo solo su Instagram. Numeri che si traducono in un potere mediatico incredibile, tanto che definirli influencer è riduttivo. Sì, perché da essere personaggi noti agli utenti dei social network, i due Ferragnez si sono trasformati in "benefattori", capaci di convogliare donazioni nel periodo più cupo della prima ondata Covid, di milioni di euro.
Un impegno che è stato anche sancito dalla recentissima consegna dell'ambito Ambrogino D'Oro, la massima onorificenza milanese. Ma la notizia che sta tenendo banco in queste ore non è tanto quella legata alla benemerenza. E' un'altra la vittoria che Fedez e Ferragni possono celebrare. Quella contro il Codacons: l’accusa di diffamazione sollevata dal Codacons nei confronti di Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, lo scorso mese di maggio è stata archiviata.
La "battle" tra Fedez e Codacons
Tutto era iniziato con un video postato sui social da Fedez, in cui accusava il Codacons di voler bloccare "tutti i milioni di euro che sono stati raccolti per gli ospedali, di cancellarli e stopparli". Qualche giorno prima l’associazione aveva pubblicato un comunicato in cui affermava di voler vederci chiaro sulla raccolta fondi targata Ferragnez.
L’associazione, a sostegno della tesi, definiva le commissioni "ingannevoli e truffaldine" della piattaforma Gofundme, scelta dalla coppia di influencer per raccogliere il denaro, e sollevava dubbi su quanto era stato "effettivamente destinato al San Raffaele". Fedez, però, aveva immediatamente chiarito che Gofundme aveva deciso preventivamente di rinunciare alle commissioni e di destinarle alla loro iniziativa.
La querela e la vittoria targata Ferragnez
Nella querela il Codacons accusava il rapper di aver decontestualizzato la frase contro le raccolti fondi private. Ma secondo la pm di Milano, Fedez aveva dato "una giustificabile, pertinente e continente risposta all’iniziativa del Codacons, che era finalizzata a paralizzare proprio la raccolta fondi della coppia".
In pieno stile Fedez la notizia della vittoria legale contro il Codacons è stata celebrata in modo ironico sui canali social del rapper milanese, che ci ha tenuto a condividere con i suoi followers la soddisfazione di tale risultato con una storia su Instagram.
Il Codacons finisce nel mirino della Polizia
La vicenda poi ha avuto per il Codacons un risvolto inaspettato. Il presidente del Codacons Cola de Rienzo aveva accusato i Ferragnez di "aver derubato i cittadini di 200-400 mila euro, che dovranno restituire". Ma non è mai risultato che la coppia abbia incassato denaro.
Fedez aveva rimandato al mittente le accuse e aveva accusato di tutta risposta il Codacons di ingannare i consumatori per una colletta "anti-Covid" i cui fondi però "erano destinati alle casse dell’associazione". Critiche tutt'altro che astratte, visto che secondo il Pubblico ministero, a riguardo, erano in corso indagini della polizia e un’interrogazione parlamentare. Tanto che lo stesso Codacons aveva dovuto correggere la campagna sul suo sito.