Svolta sul grano: Russia e Ucraina firmano l'accordo sull'export
Prima intesa tra le parti dall'inizio della guerra: l'export del grano ucraino dai porti del Mar Nero possibile grazie alla mediazione di Erdogan e delle Nazioni Unite.
Buone notizie, dopo giorni e giorni di trattative sul filo del rasoio. Nel corso della giornata di oggi, venerdì 22 luglio 2022, ad Istanbul verrà firmato il primo accordo tra Russia ed Ucraina dall'inizio della guerra. Il fulcro dell'intesa riguarda lo sblocco delle esportazioni di grano e cereali dai corridoi nei porti del Mar Nero. Un ruolo fondamentale di intermediazione tra le parti lo ha giocato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, insieme al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres.
Crisi del grano: Russia e Ucraina trovano l'accordo per l'esportazione dei cereali
Quello che verrà siglato oggi, venerdì 22 luglio 2022, rappresenterà la prima vera intesa tra Russia ed Ucraina dall'inizio della guerra, ossia dal 24 febbraio 2022. Ad Istanbul (Turchia), e più nello specifico a Palazzo Dolmabahce, sullo Stretto del Bosforo, sarà sottoscritto l'accordo per lo sblocco delle esportazioni del grano ucraino nei corridoi sui porti del Mar Nero, da tempo bloccati dalla marina militare russa.
Dopo giorni di intense trattative, la notizia è stata annunciata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, vero mediatore nei negoziati insieme con le Nazioni Unite. Al momento della firma sugli accordi tra le delegazioni sarà presente anche il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres.
L'indiscrezione sull'intesa relativa alle esportazioni di cereali dai porti del Mar Nero era già trapelata qualche giorno fa durante l'incontro a Teheran tra Erdogan e il presidente russo, Vladimir Putin, con quest'ultimo che aveva parlato di "progressi sull'esportazione di grano ucraino". Tuttavia, lo stesso capo del Cremlino aveva affermato che qualsiasi accordo doveva comprendere anche le esportazioni bloccate di grano russo, sebbene il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu avesse dichiarato:
"Quando risolveremo questo problema, non solo verrà aperto il percorso di esportazione per il grano e l'olio di girasole dall'Ucraina, ma anche per i prodotti dalla Russia".
Nonostante non sono stati resi noti i dettagli dell'accordo, la scorsa settimana a Istanbul, era stato concordato un piano provvisorio che prevede controlli congiunti delle navi in partenza e in arrivo nei porti del Mar Nero e un meccanismo per garantire la sicurezza delle rotte di trasferimento. Inoltre sarebbe istituito a Istanbul un centro di coordinamento per la spedizione delle esportazioni con la supervisione di funzionari delle Nazioni Unite oltre che turchi, russi e ucraini.
Pronte a partire 20 milioni di tonnellate di grano
Si stima che la ripartenza delle esportazioni attraverso il Mar Nero consenta il passaggio di almeno 20 milioni di tonnellate di grano ucraino ora bloccate nei porti, un'azione che contribuirebbe ad alleviare la crisi alimentare che in diversi Paesi è stata acuita dalla guerra in corso. Coldiretti fa sapere che l'export del grano può salvare dalla carestia quei 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l'alimentazione:
"Tra i più dipendenti dalle esportazioni cerealicole russe e ucraine - fa sapere l'associazione - ci sono l'Egitto, che importa il 70% dei cereali dai porti del Mar Nero, il Libano con circa il 75% e lo Yemen con poco meno del 50% e la situazione non è molto diversa in Libia, Tunisia, Giordania e Marocco".
La notizia dello sblocco del grano dai porti del Mar Nero è stata accolta con favore anche dagli Usa: il portavoce Ned Price ha anche spiegato che Mosca sarà ritenuta responsabile dell'applicazione del piano.