ESECUTIVO SULLE MONTAGNE RUSSE

Altro che ultimatum di sei mesi, Conte torna subito a minacciare il Governo Draghi

Il presidente del M5S è tornato subito a sollecitare risposte immediate sui nove punti sottoposti all'attenzione di Draghi, ma Letta e Di Maio lo stroncano.

Altro che ultimatum di sei mesi, Conte torna subito a minacciare il Governo Draghi
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Quello di Giuseppe Conte doveva essere un ultimatum di sei mesi, in modo da vedere (considerando anche la pausa fisiologica legata alle vacanze di agosto) se e come il Governo avrebbe assecondato le sollecitazioni presentate dal Movimento 5 Stelle in nove punti.

Invece già poche ore fa l'ex premier è tornato subito a "minacciare" il Governo di Mario Draghi, ma il segretario Pd Enrico Letta l'ha gelato:

"Se cade l'Esecutivo, si va a votare".

Nuovo ultimatum, le urgenze del Movimento 5 Stelle

Dopo quello che doveva essere stato un incontro chiarificatore con il presidente del Consiglio e dopo la consegna (e l'illustrazione alla stampa) di un documento programmatico in 9 punti, nelle scorse ore, ieri, venerdì 8 luglio 2022, è tornato alla carica nei confronti di Draghi sollecitando proprio risposte sulle tematiche evidenziate verso la fine della settimana:

"Chiediamo che le urgenze dei cittadini siano anche le urgenze del governo. Né più, né meno. E su questo il Movimento 5 Stelle e il Paese aspettano le dovute risposte".

E in un convegno sul digitale a Bisceglie, in Puglia ha rilanciato:

"Se l'esecutivo deciderà di rispondere subito e concretamente alle urgenze del Paese sollevate dal Movimento, "noi ci siamo, altrimenti no".

L'ultimatum di Conte e la "risposta" del Pd

L'ultimatum di Conte non aveva scosso particolarmente Draghi ("Sono tutti punti presenti nel programma di Governo o che comunque abbiamo già avuto modo di affrontare, aveva glissato il premier"), mentre decisamente più di "pancia" è stata la reazione del Partito democratico attraverso le parole del segretario Enrico Letta:

"Rispetto a letture giornalistiche che sono state fatte in queste ultime ore, voglio precisare, per evitare fraintendimenti, che noi rimaniamo alla decisione presa insieme nella Direzione Nazionale il 30 giugno: il Governo Draghi è per noi l’ultimo della legislatura".

Come detto, dunque, tradotto, se cade l'Esecutivo si va al voto.

L'insofferenza del M5S e l'appello di Di Maio

Del resto, l'insofferenza e la delusione del Movimento 5 Stelle è testimoniata anche da un presunto sfogo che il ministro all'Agricoltura Stefano Patuanelli avrebbe rivolto a un collega dell'Esecutivo:

"Ormai non ci dite più nulla, non ci coinvolgete in alcuna decisione, siamo isolati".

Intanto però dal ministro deli Esteri ex 5S Luigi Di Maio, in occasione della prima assemblea della sua nuova "avventura" Insieme per il futuro, è arrivato un appello agli ex colleghi:

"Aprire una crisi significa prestare il fianco alla propaganda di Putin, che a sua volta otterrebbe l'obiettivo di sgretolare il nostro Governo. Attenzione a riproporre quanto fatto a suo tempo da Salvini e dalla Lega: sarebbe una mossa cinica, egoista e irresponsabile. Un marchio che difficilmente verrebbe cancellato".

 

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