Rafforzare la cooperazione

Incontro Draghi Erdogan ad Ankara: intesa sul grano e sulla Libia

Al centro del Terzo vertice intergovernativo italo-turco la gestione della guerra tra Russia e Ucraina e il nodo migranti.

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Viaggio internazionale in Turchia per il premier Mario Draghi al fine di rinsaldare il rapporto tra due Paesi partner, amici e alleati. Nel corso della giornata di ieri, martedì 5 luglio 2022, si è svolto ad Ankara il Terzo vertice intergovernativo italo-turco, dieci anni dopo l'ultima volta, che ha visto come protagonisti proprio i due capi di governo dei due Stati europei, Draghi ed Erdogan. Al centro delle discussioni, tra i temi più attuali ed importanti, la guerra tra Russia ed Ucraina, il problema del grano e il nodo migranti. L'incontro istituzionale si è infine concluso con la firma di nove accordi per "rafforzare la cooperazione tra Italia e Turchia".

Incontro Draghi Erdogan ad Ankara

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Non sembrano esserci sbavature e se ci sono non si vedono. Italia e Turchia sono amici, partner e alleati, con la frase su Erdogan dittatore che viene definitivamente archiviata. Nel Terzo vertice intergovernativo italo-turco, svoltosi ieri, martedì 5 luglio 2022, ad Ankara, c'è prima di tutto la guerra tra Ucraina e Russia e il bisogno di gestirne le conseguenze. Erdogan parla sia con Putin che con Zelensky e per l'Italia è una sponda quasi naturale per tentare una mediazione:

"Italia e Turchia sono unite nella condanna dell'invasione russa dell'Ucraina e nel sostegno a Kiev - afferma il premier Mario Draghi - Allo stesso tempo siamo in prima linea nel cercare una soluzione negoziale che fermi le ostilità e stabilisca una pace stabile e duratura".

L'intesa sul grano

Ormai da settimane Erdogan lavora allo sblocco dei porti per il grano e qualche spiraglio oggi sembra esserci. Per Draghi questo sarebbe il primo segnale distensivo degno di questo nome che potrebbe dare il via a negoziati veri.

"Al G7 di Elamu ho riportato le parole del segretario delle nazioni unite. Si tratta di un piano incoraggiante non occorre sminare i porti sono stati individuati uno più corridoi sicuri. Il gruppo di lavoro in cui la Turchia ha un ruolo centrale deve garantire che non ci siano attacchi russi e che le navi non portino armi. Le tre parti Onu, nazione Unite e Ucraina ci sono, si sta aspettando l'adesione del Cremlino - così Draghi aggiungendo che - I nostri negoziati per un corridoio del grano nel Mar nero vanno avanti. Al momento non abbiamo una crisi su questo ma in Africa c'è un grandissimo problema".

"Per questo speriamo ci sia un accordo tra Putin e Zelensky anche sotto l'ombrello Onu - ha aggiunto Erdogan - Cerchiamo di arrivare ad un risultato tra 10 giorni".

Il punto sulla Libia

Il vertice tra Draghi ed Erdogan è stato utile anche per fare il punto della situazione sulla Libia:

"La stabilizzazione e la pace in Libia sono obiettivi prioritari dell'Italia e della Turchia. Abbiamo convenuto che dobbiamo fare tutto il possibile per raggiungere la pace e la stabilità in Libia. Il coordinamento tra Paesi che hanno gli stessi obiettivi sarà ancora più stretto".

Il problema dei migranti

Italia e Turchia promettono di collaborare anche sui migranti perché il timore è quello di una nuova ondata di flussi. Erdogan punta il dito contro i respingimenti della Grecia che metterebbero in difficoltà proprio l'Italia. Draghi però ripete che "il nostro è sempre stato un Paese aperto, ma che ora siamo arrivati al limite".

"Noi cerchiamo di salvare i migranti che si trovano nei mari nostri o quando sono portati da altre navi - continua il premier Draghi - Il nostro comportamento è straordinario da questo punto di vista. Siamo certamente il Paese più aperto, ma occorre anche capire che non lo si può essere senza limiti. Ad un certo punto il Paese che accoglie non ce la fa più".

Un problema da gestire in maniera equa, umana ed efficace spiega il premier quando tocca il tema del rispetto dei diritti umani, invitando la Turchia a rientrare anche nella Convenzione contro la violenza alle donne.

Accordi economici

In ultima istanza, durante il Terzo vertice intergovernativo italo-turco, c'è stata la firma sugli accordi economici: energia, difesa e sviluppo economico e anche il progetto per una fondazione italo-turca, molto più di una stretta di mano.

La delegazione italiana

Contestualmente all'incontro fra Draghi ed Erdogan, le riunioni dei ministri Luigi Di Maio (Esteri), Luciana Lamorgese (Interni), Lorenzo Guerini (Difesa), Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) con i loro omologhi turchi.

"La Turchia - ha proseguito Draghi - è oggi il primo partner commerciale per l’Italia nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa. Nel 2021 l’interscambio è stato di quasi 20 miliardi di euro, in crescita del 23,6% rispetto all’anno precedente. Gli accordi che abbiamo firmato oggi interessano molti settori, dalle piccole e medie imprese alla sostenibilità, che rimane l’obiettivo di lungo termine del Governo".

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