MISTERO SVELATO?

Uno studio rivela la vera identità della Gioconda di Leonardo

Secondo il docente universitario Teodoro Brescia, la Gioconda immortalata nel quadro era la figlia di Ludovico il Moro. Identità scoperta risolvendo un rebus.

Uno studio rivela la vera identità della Gioconda di Leonardo
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Il mistero di chi sia il volto della Gioconda di Leonardo potrebbe essere stato finalmente.

Almeno stando a quanto sostiene il filosofo e antropologo Teodoro Brescia che dopo tanti anni di dubbi, studi, ipotesi (alcune affascinanti e meritevoli di considerazione, altre decisamente più peregrine) ritiene che si sia arrivati a scrivere la parola fine riguardo il leggendario ritratto di Leonardo.

Secondo Brescia, la Gioconda immortalata nel quadro era la figlia di Ludovico il Moro. La dama viveva nel Castello di Vigevano e sembra che Leonardo l'abbia dipinta proprio tra le logge.

Uno studio rivela la vera identità della Gioconda

Come racconta Prima Pavia il mistero che si trascina da secoli potrebbe dunque essere stato risolto.

Su cosa si basano le convinzioni dello studioso? Sul fatto che negli occhi della dama e sotto l’arcata del ponte alcune lettere svelerebbero il suo nome.

Un mistero nel mistero perché Leonardo avrebbe celato ma al tempo stesso rivelato l'identità della Gioconda attraverso un rebus.

L'identità della Gioconda mistero risolto in un rebus

Una spiegazione che troverebbe fondamento nel fatto che Leonardo fosse un appassionato di rebus.

Brescia, dottore di ricerca all’Università di Bari, teorizza l'identità della Monna Lisa nel suo saggio "Un rebus sulla Gioconda. Tra i due rami del Lago di Como".

Il filosofo ha illustrato la sua tesi in un incontro a Vigevano dove ha presentato la seconda edizione del libro.

Chi era la Gioconda, mistero svelato

E così Brescia ha spiegato che Leonardo amava i rebus e gli piaceva proporli a Ludovico il Moro in persona per intrattenerlo.

Proprio su un rebus si basa il lavoro dello studioso: l'ipotesi è che il Castello di Vigevano fosse la dimora della dama.

Per sostenere questa tesi Brescia ha fatto notare come le colonne della loggia siano molto simili a quelle del dipinto.

Gli occhi della dama e il ponte

Ma non solo. Secondo il docente universitario "negli" occhi della dama e sotto il ponte sullo sfondo troviamo ci sarebbero una serie di lettere: LV, CE (o CB).

Potrebbero essere proprio quelle lettere a rivelare il nome della misteriosa modella.

Ma anche in questo caso prestando attenzione a un particolare importante. Leonardo scriveva al contrario, dunque leggendo da destra a sinistra i caratteri sarebbero più precisamente VL, IE (o B).

La giusta "lettura" dei caratteri, ecco chi è la dama

Quella sequenza di lettere, specchiati diventano in termini rinascimentali JV, BI ed SF, ovvero le iniziali della persona ritratta.

JV (che si trova nell’occhio destro) diventa Jovanella, BI (nell’occhio sinistro, posto sulla pupilla) diventa Biancilla, SF (sull’acqua agitata sotto il ponte) diventa Sforza: dunque Giovanella Biancilla Sforza,  la piccola Giovanna Bianca Sforza, deceduta in tenera età nel 1496, all'età di 14 anni.

Il numero 72 invece indicherebbe il ponte, crollato e ricostruito nel 1472, della città di Bobbio (Piacenza) dove la dama andava a villeggiare.

Nessun ritratto dal vivo, ma post mortem, da un altro quadro

Ma le soluzioni del mistero non si esaurirebbero qui. Se così fosse, la Gioconda non sarebbe un ritratto dal vivo, ma realizzato dopo la morte della giovane (e questo spiegherebbe il velo nero), guardando a un altro ritratto della giovane ragazza.

Il ritratto è stato concluso nel 1504 e non fu mai consegnato al committente.

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