STUDENTESSA...FUORICORSO

Diciott'anni per finire l'Università, stop dell'assegno di mantenimento di un padre alla figlia 36enne

Un braccio di ferro che durava da tempo. La figlia ha cercato di giustificare il suo "ritardo" nel raggiungere la laurea a causa di una forma di depressione.

Diciott'anni per finire l'Università, stop dell'assegno di mantenimento di un padre alla figlia 36enne
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L'università? Coi tempi giusti, senza troppe pressioni psicologiche. Ma a tutto c'è un limite, perché in effetti 18 anni per portare a termine il percorso universitario, anche se particolarmente ostico e impegnativo come quello della Laurea in Medicina, sono decisamente troppi.

Deve averla pensata così anche il Tribunale di Napoli che ha accolto la richiesta del padre di una studentessa 36enne, appunto da 18 anni iscritta alla facoltà di Medicina senza mai riuscire a laurearsi, di sospendere l'erogazione dell'assegno di mantenimento.

Università, 18 anni per la (non) laurea, stop all'assegno di mantenimento

A prendere la decisione è stato il giudice Carla Hubler. Nella sentenza si evidenzia che "tenuto conto dell'età della figlia, del tempo trascorso dall'iscrizione all'università, dal tenore della documentazione sul percorso degli studi, va sospeso l'assegno in ragione del principio di auto responsabilità".

La sentenza del Tribunale di Napoli va così a mettere la parola fine a un braccio di ferro tra il padre e la figlia che si era protratto a lungo, anche attraverso alcune documentazioni poi risultate "tarocche" che la figlia aveva depositato proprio in Tribunale.

Una decisione che il giudice ha ulteriormente motivato con la considerazione che "sono trascorsi più del doppio degli anni verosimilmente necessari a completare il corso di laurea".

Università, 18 anni per la (non) laurea, il padre chiude
"i rubinetti"

Dopo 18 anni di Ateneo, il padre della 36enne chiuderà dunque "i rubinetti". Ovvero, in primis quell'assegno di mantenimento di 300 euro che ogni mese erogava alla figlia. 

Una storia decisamente in controtendenza con altre che abbiamo raccontato più o meno recentemente.

Una situazione che stava iniziando a diventare imbarazzante tanto più che il padre, un bancario che da tempo ha divorziato dalla moglie, aveva comprato alla figlia anche un appartamento. 

Le giustificazioni della "studentessa"

La 36enne ha cercato di giustificare il suo "ritardo" nel raggiungere la laurea a causa di una forma di stress e depressione.

In precedenza aveva anche portato agli atti un libretto universitario dove comunque rendeva conto di bei voti (ma che i legati del padre ritengono sia falso) e una presunta lettera dell'Ateneo a complimentarsi per i bei voti negli esami sostenuti, ma anche su questa gli avvocati del bancario nutrono forti dubbi.

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