La sua versione

L'ultima di Kim Jong Un: "Il Covid-19 è arrivato da noi con dei palloncini dalla Corea del Sud"

Il dittatore nordcoreano trova gli "untori" nella gente di Ipho-ri, popolazione a cavallo tra le due Coree: "Hanno toccato gli 'oggetti alieni' contenuti nei palloncini portandoci il virus".

L'ultima di Kim Jong Un: "Il Covid-19 è arrivato da noi con dei palloncini dalla Corea del Sud"
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Ogni tanto se ne esce con una delle sue, ma ormai ci abbiamo fatto l'abitudine poiché, da quando è salito al potere, sul suo conto se ne sono sentite di tutti i colori. Kim Jong Un, dittatore della Nord Corea, è tornato a far parlare di sé dopo le ultime dichiarazioni relative alla gestione della pandemia da Covud-19 nel suo Stato. Secondo quanto affermato da Rodong Sinmun, quotidiano del regime, il leader nordcoreano avrebbe dichiarato che a portare il virus a Pyongyang siano stati gli abitanti di Ipho-ri, località sul confine tra le due Coree:

"Questa gente avrebbe prima toccato o raccolto gli 'oggetti alieni', contenuti in palloni spediti per motivi propagandistici da attivisti nel Sud".

Kim Jong Un: "Il Covid-19 è arrivato da noi con dei palloncini dalla Corea del Sud"

Dopo che lo scorso 12 maggio 2022, a due anni da inizio pandemia, era stato segnalato il primo caso di Covid-19 in Corea del Nord (anche se sappiamo bene che la comunicazione non è proprio il lato forte di Pyongyang...), da quel giorno anche lo stato asiatico ha dovuto cominciare a fare i conti (pubblicamente) con il virus: a fronte di un altissimo numero di contagi, oltre 4 milioni di positivi, tuttavia, si erano segnalati solamente 71 decessi.

In quell'occasione, però, il dittatore Kim Jong Un non aveva preso bene la questione, attaccando direttamente i funzionari sanitari, accusandoli di essere stati lenti nelle operazioni di contrasto al virus e mettendosi proprio lui in prima linea nel dare consigli per proteggersi da Covid-19: la soluzione del leader nordcoreano, che ha bocciato la vaccinazione di massa, è stato quello di fare gargarismi con l'acqua salata. Una sorta di dejà vu dei primi tempi della pandemia, quando anche la scienza brancolava nel buio e ovunque spuntavano "santoni" (ma anche qualche politico o presidente...) che proponevano rimedi magici.

Oggi, tuttavia, a distanza qualche mese, il dittatore della Nord Corea è tornato alla ribalta con un'altra trovata degna delle sue: come riportato da Rodong Sinmun, quotidiano del regime nordista, il contagio a Pyongyang sarebbe stato portato da alcuni abitanti di Ipho-ri, località sul confine tra le due Coree. Questa gente avrebbe prima toccato o raccolto gli "oggetti alieni", contenuti in palloni spediti per motivi propagandistici da attivisti nel Sud.

Una storia vecchia

La vicenda dei palloni aerostatici lanciati a Nord, però, è storia vecchia: in passato è successo che fossero stati inviati carichi di volantini contro la Dinastia Kim, chiavette Usb per guardare programmi occidentali, anche qualche genere di conforto. Ora, tuttavia, forte di questa narrazione, Kim Jong Un ha colto la palla al balzo per sostenere che al loro interno ci fosse anche il Covid-19.

Il fondamento di queste affermazioni, però, pare non essere scientificamente comprovato: il virus non può aver viaggiato attraverso palloni aerostatici. Più probabile che i contagi siano passati lungo la frontiera con la Cina, dove c’è un continuo flusso di contrabbando. Eppure al dittatore nordcoreano questa versione non piace molto.

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