Si rompe la fune: ascensore precipita dal quinto piano con tre persone dentro
Una disgrazia annunciata secondo i residenti, che denunciano lo stato fatiscente del palazzone di Brancaccio (Palermo).
Stavano tornando a casa e hanno preso l'ascensore. Una cosa che fanno senza troppi pensieri milioni di italiani più volte al giorno. Eppure quel gesto così comune poteva costargli carissimo. Sì, perché mentre l'ascensore saliva verso il quinto piano una delle funi d'acciaio che regge la cabina ha ceduto, facendolo precipitare nel vuoto. E' successo a Brancaccio, Palermo.
Ascensore precipita con tre persone dentro a Palermo
Il bilancio è di tre feriti, ma poteva essere una tragedia. Una disgrazia annunciata secondo qualcuno, dato lo stato fatiscente del palazzo, un casermone popolare di via Balistrieri. Sull'ascensore viaggiavano Vincenzo Rizzuto, la moglie Salvina Romeo e la sorella di lei, che vivono tutti insieme con i cinque figli della coppia in un appartamento al quinto piano.
A un certo punto, però, qualcosa è andato storto: una fune si è spezzata e l'ascensore, anziché procedere nella salita, è precipitato nel vuoto, sino a bloccarsi.
I soccorsi
Le urla di dolore e spavento dei tre hanno richiamato tutti i residenti del palazzo, che si sono dati da fare per liberarli. Poi sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco e le ambulanze, che hanno trasportato le tre vittime dell'incidente in tre diversi ospedali del capoluogo siciliano: le condizioni che destano maggiore preoccupazione sono quelle della sorella di Salvina, che è stata operata d'urgenza.
Una disgrazia annunciata?
Sul posto i Vigili del fuoco hanno lavorato per ore per ricostruire l'accaduto e le motivazioni. Come detto, l'ipotesi decisamente più probabile è che si sia spezzata una fune che traina l'ascensore. Toccherà però ai pompieri - al termine dei rilievi tecnici - confermare o meno la cosa.
Ma intanto è esplosa la rabbia dei residenti. L'ascensore, montato una decina di anni fa, era appena stato riparato dopo un mese di stop, ma evidentemente l'intervento di manutenzione non ha riguardato le funi. Secondo quanto emerso però, parrebbe che l'ascensore sarebbe stato collaudato ma non fosse mai stato sottoscritto un regolare contratto con una ditta di manutenzione. Dunque, in teoria, non avrebbe potuto essere usato.
E non ci sarebbe solo questo problema. Come peraltro hanno confermato gli inquilini e anche il parroco di Santa Maria delle Grazie, don Ugo di Marzo, arrivato sul posto.
"Questi appartamenti sono fatiscenti: ora si sta procedendo alla ristrutturazione con il bonus facciate, ma parliamo solo dell'esterno, mentre all'interno la situazione è pessima".
Insomma, le poche cose che vengono sistemate si fanno solo grazie alla buona volontà degli inquilini. Ma stavolta poteva davvero scapparci il morto...