POLEMICHE PER LA SENTENZA

Ci risiamo, la Francia nega l'estradizione di dieci ex terroristi

Una delegazione italiana ha gridato "assassini" alla lettura della decisione della Corte d'Appello di Parigi. Si attendono le motivazioni dei giudici.

Ci risiamo, la Francia nega l'estradizione di dieci ex terroristi
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Ci risiamo, come un deja vu. Il tormentone che era stato per anni il "caso Battisti", si ripete ancora: la Francia ha infatti negato l'estradizione di dieci ex terroristi che erano stati arrestati lo scorso anno nell'ambito dell'operazione Ombre Rosse.

La Francia non si smentisce: niente estradizione per dieci terroristi

La Corte d'Appello di Parigi ha deciso di negare l'estradizione richiesta dall'Italia per i 10 ex terroristi rossi arrestati nell'ambito dell'operazione 'Ombre rosse' nell'aprile dello scorso.

Tra questi, c'è anche l'ex militante di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, condannato in Italia come uno dei mandanti dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi 50 anni fa a Milano.

Più in generale la sentenza riguarda oltre a Giorgio Pietrostefani, Marina Petrella, Bergamin, Enzo Calvitti e Maurizio Di Marzio, Roberta Cappelli, Sergio Tornaghi, Narciso Manenti, Alimonti Giovanni e Raffaele Ventura.

La ferita aperta dell'omicidio Calabresi

L'omicidio Calabresi rimane una ferita aperta per il nostro Paese. Una pagina di storia su cui molti vorrebbero mettere definitivamente a posto tutti i tasselli. O almeno cercare di farlo.

Certo, senza l'estradizione di quelli che a suo tempo sono stati i protagonisti di quella drammatica vicenda, diventa un po' difficile.

Tanto che il figlio di Luigi Calabresi, Mario ha osservato amaramente:

"In questa sentenza si avverte il sapore amaro del sistema francese, che per decenni ha garantito l'impunità a un gruppo di persone che si sono macchiate di reati di sangue. Ai terroristi auguro di sentire il bisogno di fare i conti con le loro responsabilità e il coraggio di contribuire alla verità".

"Assassini" ai terroristi alla lettura della sentenza

La lettura della sentenza è stata accolta dal grido "assassini" da parte di un gruppo di italiani presenti alla Corte di Appello di Parigi. Tra questi anche il parlamentare della Lega Daniele Belotti.

Fuori dal Tribunale è anche stato srotolato uno striscione di protesta. Del gruppo facevano parte anche il sindaco di Telgate, in provincia di Bergamo, comune di origine di uno degli ex terroristi, Narciso Manenti.

Presente anche una delegazione dell'associazione carabinieri di Bergamo intitolata a Giuseppe Gurrieri, l'appuntato ucciso nel 1979 proprio da Manenti davanti al figlio di 11 anni del militare.

Le reazioni dall'Italia

Le motivazioni della sentenza si conosceranno nei prossimi giorni. La decisione della Corte d'Appello potrà essere impugnata dalla procura generale francese.

E proprio il nostro ministro della Giustizia Marta Cartabia ha commentato di voler aspettare le motivazioni della sentenza prima di un giudizio definitivo sulla vicenda.

Dura invece la presa di posizione di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia dopo le tante polemiche che hanno accompagnato per anni il "caso Battisti":

"Inaccettabile e vergognosa la decisione adottata dalla Corte d'Appello di Parigi di respingere le richieste di estradizione per i dieci ex terroristi italiani di estrema sinistra, legati alle Br, rifugiati in Francia. Ci eravamo illusi che la “dottrina Mitterrand” fosse finita. Prendiamo atto che non è così".

E ancora:

"Questi assassini non hanno mai pagato il loro conto con la giustizia italiana e alla luce della decisione di oggi probabilmente non lo faranno mai. I familiari delle vittime meritano verità e giustizia. Il governo Draghi si attivi subito: questi criminali devono scontare in Italia la pena fino all’ultimo giorno".
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