per la prima volta dal 1918

Russia in default sul debito estero per la prima volta dal 1918: perché e cosa significa

Ma da Mosca accusano l'Occidente: "Default artificiale". E in effetti i soldi Putin ce li ha...

Russia in default sul debito estero per la prima volta dal 1918: perché e cosa significa
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La Russia in default sul debito estero. Si tratta della prima volta dal 1918, quando i bolscevichi ripudiarono i debiti degli zar. Ma cosa significa? E che conseguenze potrebbe avere questa situazione?

Russia in default sul debito estero

Come riporta Bloomberg, il default (in economia, l'incapacità patrimoniale di un debitore di soddisfare le proprie obbligazioni) è scattato alla scadenza del periodo di grazia sui circa 100 milioni di dollari di obbligazioni non pagate, bloccate a causa delle sanzioni ai danni di Mosca dopo l'invasione dell'Ucraina del 24 febbraio 2022.  

Si tratta di 100 milioni di dollari che riguardano due obbligazioni, una denominata in dollari e una in euro, in scadenza nel 2026 e nel 2036. Mosca avrebbe dovuto pagare i due bond  un mese fa, ma le era stata concessa una proroga di un mese fino a domenica 26 giugno 2022. E dunque da oggi è scattato il default.

Ma cosa significa?

In realtà si tratta più che altro di una questione "simbolica". Il default non sarebbe infatti dovuto alla mancanza di denaro da parte della Russia, quanto più alla chiusura dei canali di trasferimento dei creditori. E infatti da Mosca parlano di "default artificiale".

Insomma, è un semplice effetto delle sanzioni, come ha spiegato ministro delle Finanze russo Anton Siluanov, che non ha perso occasione per attaccare l'Occidente.

"Chiunque può dichiarare quello che vuole, ma chi capisce la situazione sa che non si tratta in alcun modo di default".

Cosa cambia?

Tendenzialmente cambia poco o nulla. La Russia - e lo ricorda anche Bloomberg - è da mesi oramai un Paese emarginato  a livello finanziario dal resto del mondo, anche se riceve con regolarità i pagamenti per le forniture all'estero dei gas e petrolio. Dunque Putin ha tutto il denaro che gli serve per pagare gli interessi, anche se un default renderebbe meno attrattivo il Paese per gli investitori esteri.

Inoltre, il rublo continua a volare e ha toccato livelli altissimi nelle ultime settimane, anche se questa non è necessariamente una buona notizia per il Cremlino. Già, perché l'andamento della moneta  preoccupa le autorità russe perché ha ridotto i ricavi delle esportazioni in termini di valuta locale e ha reso i beni del Paese più costosi all’estero. Ma finora la Banca centrale, nonostante alcune misure di allentamento, non è stata in grado di contrastare la crescita esponenziale dopo i momenti bui dell'inizio della guerra.

 

 

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