Elezioni Verona, il vescovo: "Non votate chi sostiene ideologie gender"
Senza citare espressamente i contendenti, ha preso una netta posizione in vista del ballottaggio del 26 giugno.
Manca sempre meno al ballottaggio del prossimo 26 giugno 2022 dove verrà scelto anche il sindaco di Verona. Il candidato di Centrosinistra, l'ex calciatore Damiano Tommasi, sfiderà il primo cittadino uscente di centrodestra, Federico Sboarina. In previsione del voto finale, le liste elettorali in lizza hanno tentato di trovare appoggi con chi non è passato al primo turno, ma né Tommasi, né Sboarina hanno concluso apparentamenti ufficiali. Ora la palla spetterà unicamente agli elettori.
Elezioni Verona: per il ballottaggio interviene anche il vescovo
Nel frattempo, sul ballottaggio si è espressa anche una personalità non da poco del panorama cittadino veronese: il vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti, ha inviato una lettera ai confratelli della Diocesi in cui, nel pieno della campagna elettorale per il nuovo sindaco, afferma:
"Non votate chi sostiene ideologie gender".
Nella sua lettera ai sacerdoti, il vescovo Zenti afferma:
"Dovere dei sacerdoti in occasione delle tornate elettorali nelle città è far coscienza a se stessi e ai fedeli di individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall’ideologia del gender, al tema dell’aborto e dell’eutanasia. Compito degli ordinati non è schierarsi per partiti o persone, ma segnalare presenze o carenze di valori civili con radice cristiana".
Il pensiero del vescovo
Senza fare nomi e cognomi, insomma, monsignor Zenti espone il suo orientamento verso il centrodestra e quindi verso il candidato Sboarina, creando malumori nel centrosinistra di Tommasi. Il vescovo di Verona, poi, nella lettera indica su quali valori i fedeli dovrebbero prestare attenzione nel considerare i programmi elettorali:
"Il tema della disoccupazione, l’attenzione alle povertà, alle disabilità, all’accoglienza dello straniero, ai giovani, alla scuola cattolica, a cominciare dalle materne sono frontiere prioritarie che fanno da filtro per la coscienza nei confronti della scelta politica o amministrativa".
Nessun apparentamento per il ballottaggio
A prescindere dalle voci in campo, al prossimo ballottaggio del 26 giugno 2022, i due sfidanti dovranno contare unicamente sulle proprie forze, senza l'appoggio di alcun apparentamento. Né Tommasi, né Sboarina hanno infatti trovato un accordo ufficiale con le altre liste uscite al primo turno. Il sindaco uscente non ha voluto suggellare un'intesa con Flavio Tosi, neo-esponente di Forza Italia. Sul loro eventuale apparentamento, lo stesso Sboarina ha dato il suo "no" definitivo:
"Noi riteniamo che il cuore del centrodestra e dei veronesi batte nel centrodestra di Verona, a prescindere da tecnicismi e spostamenti di simboli. Grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto, a Forza Italia e Tosi che ha dato la disponibilità dell’apparentamento già nella sera dello scrutinio delle elezioni. Grazie a Silvio Berlusconi per aver detto che al ballottaggio il suo partito avrebbe dato supporto alla coalizione di centrodestra. Ritengo che questa è una scelta di coerenza che va oltre i tecnicismi apparentamenti”.
Sboarina ha poi proseguito:
“Gli apparentamenti rischiano di esser visti come degli accordi sulle poltrone. Non ho nessuna intenzione che ciò accada, la volontà è di parlare ai cittadini veronesi che si riconoscono nei valori del centrodestra dal punto di vista valoriale, amministrativo".