Ballotaggi e alleanze nel Centrodestra: clamoroso strappo a Verona, niente apparentamento
L'appuntamento cruciale è ora diventata la domenica dei ballottaggi: dopo il verdetto definitivo delle Amministrative nulla sarà più come prima
Ballotaggi e alleanze nel Centrodestra: clamoroso strappo a Verona, niente apparentamento. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel tardo pomeriggio di oggi: Fdi e Lega dicono no a Forza Italia.
Centrodestra: clamoroso strappo a Verona, niente apparentamento
Federico Sboarina, candidato sindaco di Lega e Fratelli d'Italia ha rifiutato l'apparentamento con Flavio Tosi al ballottaggio per le amministrative a Verona. Sboarina, sindaco uscente della città di Romeo e Giulietta, lo ha annunciato nel tardo pomeriggio in una conferenza stampa.
Sboarina, in svantaggio di 7 punti (40% contro 33%) rispetto al candidato del centrosinistra, Damiano
Tommasi, tenterà in sostanza il recupero contando sulla coalizione, con dentro Lega, Fdi e lista Brugnaro, che l'ha sostenuto al primo turno.
Una scelta che il candidato dei partiti di Salvini e Meloni ha spiegato così:
"Il cuore del centrodestra batte unito. Si' al contratto con i veronesi. No agli accordi di Palazzo".
Ordini di scuderia saltati a Verona
All'interno del Centrodestra l'idea era di avere una "tregua" e amore forzato fino al 26 giugno, giornata dei ballottaggi alle Amministrative.
Poi con tutta probabilità ci sarebbe stata la resa dei conti.
Fino a pochi giorni fa l'ordine di scuderia era "tirare" fino al 12 giugno, lasciando da parte screzi, polemiche e gelosie.
Ora la nuova data segnata sul calendario è appunto quella di domenica 26 dove in molti, la Lega e Salvini su tutti, sanno di giocarsi tanto.
Centrodestra, tregua e amore forzato fino al 26 giugno
Come racconta Prima Verona, la situazione all'interno del Centrodestra è ad alta tensione. Proprio nella città di Romeo e Giulietta la coalizione Lega, Fi, Fratelli d'Italia credeva di essere riuscita a ricreare l'alleanza almeno per il ballottaggio, dopo aver corso clamorosamente divisi al primo turno.
Con Forza Italia in corsa solitaria che presentava addirittura un ex leghista doc come Flavio Tosi.
Dopo la grande paura di perdere clamorosamente al primo turno (per il Centrosinistra è in corsa l'ex capitano della Roma ed ex azzurro Damiano Tommasi), i tre partiti sembravano aver rimesso a posto parzialmente i cocci.
Del resto, lunedì notte era sembrato addirittura che non ci fosse possibilità di apparentamento e Forza Italia potesse dare libertà di voto ai "suoi".
Cosa che in effetti a questo punto accadrà.
Centrodestra unito, ma la tensione è alle stelle
Del resto che la tensione fosse altissima era stato testimoniato dal fatto che in queste ore Forza Italia avesse incassato l'iscrizione al partito di Flavio Tosi, ma proprio già l'ex sindaco di Verona (ha guidato la città per dieci anni) fino all'ultimo aveva tergiversato di fatto alla possibilità di essere il "vice" del candidato di Fdi e Lega Federico Sboarina o semplicemente un suo assessore in Giunta.
Anzi, proprio Tosi in queste ore, ringraziando Forza Italia per la fiducia ricevuta, era andato all'attacco del suo ex partito:
"Gli altri partiti della coalizione sono invece dichiaratamente populisti e sovranisti, ciò non significa che non siano amici o alleati, ma che certamente ci sono delle differenze. A Verona abbiamo fatto questa scelta di aderire più che volentieri a Forza Italia, perché ci riconosciamo in questa parte del centrodestra che non urla, non strepita e non fa demagogia".
Verona cartina di tornasole dell'alleanza
Se si eccettua Monza dove il Centrodestra fin dall'inizio non ha avuto dubbi nel correre unito a sostegno del sindaco uscente Dario Allevi, la situazione di Verona di fatto è cartina di tornasole degli equilibri precari e sottilissimi dell'alleanza di Centrodestra nel Paese.
Il conto alla rovescia al 26 giugno sarà un lento inesorabile appuntamento alla resa dei conti. O comunque a scelte importanti.
Che di fatto interessano principalmente la Lega. Uscirà dal Governo Draghi? La base e molti esponenti di rilievo lo chiedono a gran voce.
Ballottaggi senza alleanze
Il rischio per il Centrodestra è non solo nel "sentiment" tra i partiti, ma proprio per la partita che si apprestano formalmente.
A Monza l'alleanza è compatta, ma la Lega "piange" perché è l'ultimo partito della coalizione sovrastata addirittura dalla lista civica del sindaco.
Di Verona abbiamo detto, l'apparentamento, mal digerito, è arrivato solo in extremis. Come reagiranno militanti ed elettori.
Non va meglio a Parma dove la situazione è praticamente inversa che a Verona. L'ex sindaco Pietro Vignali è sostenuto da Forza Italia, Lega e Liste civiche, ma non da Fratelli d'Italia.
Anche a Catanzaro Fratelli d'Italia aveva corso da sola con Wanda Ferro, così come Noi con l'Italia, mentre Forza Italia e Lega insieme (con Valerio Donato). Una spaccatura clamorosa al primo turno che ben difficilmente sarà completamente sanata per domenica 26.
Le scelte della Lega: Zaia, Fedriga e Giorgetti scalpitano
Salvini tentenna. Uscire dal Governo a breve significherebbe dar ragione a Giorgia Meloni. Continuare ad aspettare significherebbe invece rimetterlo clamorosamente in discussione alla guida del suo partito.
Dove del resto Zaia e Fedriga (governatori di Veneto e Friuli) e Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico scalpitano per dare vita a un "nuovo corso" leghista dopo quello bossiano e salviniano.
Nel frattempo il Capitano cercherà di recuperare un po' di consenso (anche personale) attraverso il ritrovato appuntamento nel pratone di Pontida.
Ma in parallelo alle mosse della Lega, c'è da vedere cosa farà Forza Italia.
L'incognita azzurra nel tris di coalizione
Perché sembra chiaro e assodato che Forza Italia (il coordinatore nazionale Tajani l'ha fatto capire più volte) non uscirà dal Governo Draghi.
E già questo è un bell'inghippo. Cui c'è da aggiungersi il buon risultato elettorale ottenuto non solo a Verona, ma anche a Monza (con il 16%, FI è il primo partito del Centrodestra).
Una bella iniezione di fiducia per gli azzurri, che possono contare tra l'altro su un Berlusconi apparso recentemente in piena forma e per di più ulteriormente ringalluzzito dalla storica promozione in Serie A del suo Monza.
Gli scenari: Regionali e Politiche
Sul tavolo, oltre all'attesa dell'esito dei ballottaggi, c'è la questione delle Regionali: Sicilia, Lombardia e Lazio su tutti.
E poi naturalmente la leadership delle politiche dove Giorgia Meloni sembra la candidata designata.
Ancora 10 giorni e ne sapremo di più.