il viaggio dei leader

Draghi, Macron e Scholz sfidano Putin e vanno a Kiev in treno. Intanto Gazprom ci taglia il gas

Intanto per oggi (giovedì 16 giugno 2022) fornitura di gas ridotta del 15%.

Draghi, Macron e Scholz sfidano Putin e vanno a Kiev in treno. Intanto Gazprom ci taglia il gas
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Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron sono arrivati a Kiev per la loro prima visita in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa del 24 febbraio 2022. Il premier italiano, il cancelliere tedesco e il presidente francese incontreranno  il leader ucraino Volodymyr Zelensky.

Draghi, Macron e Scholz a Kiev in treno

Un viaggio blindato quello dei tre leader, che hanno viaggiato nella notte e sono arrivati stamattina, giovedì 16 giugno 2022, in Ucraina. Le foto del loro colloquio a bordo del treno stanno facendo il giro del mondo e danno l'immagine di un'Europa unita che vuole giocare il suo ruolo nella partita per trovare una soluzione che metta fine a un conflitto che molti pensavano sarebbe stato rapido ma che dura invece da ben 113 giorni.


Il viaggio è stato organizzato in gran segreto per motivi di sicurezza e avviene un giorno prima che la Commissione europea formuli una raccomandazione sullo status dell'Ucraina come candidato all'Ue, argomento su cui alcuni Paesi europei non sembrano particolarmente entusiasti.

Perché sono andati

Ma perché sono andati a Kiev? Il viaggio dei leader offre più di uno spunto. In primis mostrare sostegno a Zelensky dopo che da Kiev  erano piovute critiche (più a Francia e Germania, in  verità) sull'atteggiamento dei "grandi" d'Europa. In secondo luogo dare una dimostrazione di unità anche all'altro contendente, Vladimir Putin. Ma sul tavolo ci sono anche argomenti più concreti, come la posizione della Turchia nel ruolo di mediatore, l'invio di altri aiuti militari e le politiche sul grano.

Intanto Gazprom chiude i rubinetti

Intanto la "guerra del gas" prosegue. Dopo l'annuncio della riduzione del 40% dei flussi di gas indirizzati alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream 1, la Russia ha ridotto  - al momento solo per oggi - le forniture anche al nostro Paese. Eni ha infatti comunicato un taglio pari al 15%.

"Eni ha ricevuto comunicazione di una limitata riduzione dei flussi dal proprio fornitore russo relativamente all’approvvigionamento di gas verso l’Italia. Continueremo  a monitorare l’evoluzione della situazione comunicando eventuali aggiornamenti. Non sono state rese note le motivazioni della riduzione".

La prima conseguenza è stata l'impennata del prezzo del gas sulla piazza di Amsterdam. Ma per ora il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani si mostra tranquillo: "Non ci sono criticità".

 

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