Assegno unico: cosa fare per non perdere gli arretrati. Avete ancora poche ore a disposizione
Tempo sino al 30 giugno 2022, altrimenti i soldi saranno persi.
C'è ancora poco, pochissimo tempo, poi gli arretrati dell'assegno unico universale andranno a farsi benedire. Per i ritardatari che ancora non hanno presentato la domanda, infatti, c'è tempo soltanto fino al 30 giugno 2022 per correre ai ripari. Se andranno oltre questo termine, infatti, potranno comunque ricevere il contributo ma dovranno dire addio agli arretrati.
Assegno unico: cosa fare per non perdere gli arretrati
La prima scadenza era fissata a fine febbraio. Chi ha fatto domanda nei primi due mesi dell'anno ha iniziato a usufruire del contributo già da marzo. Per tutti gli altri la finestra per le richieste è comunque rimasta aperta anche nei mesi seguenti. E chi presenta domanda sino al 30 giugno ha avuto o avrà diritto a ricevere anche gli arretrati dei mesi passati. Ma se farete richiesta dall'1 luglio in poi quei soldi saranno persi. Ecco perché occorre davvero sbrigarsi.
QUI TUTTI I CHIARIMENTI DELL'INPS SULL'ASSEGNO UNICO UNIVERSALE PER I FIGLI
Come fare domanda
Come detto, dunque, c'è ancora tempo per fare domanda. E' anche possibile inoltrarla senza avere ancora fatto l'Isee, caricandolo in un secondo momento sulla piattaforma online. Per accedere è necessario entrare sul sito internet www.inps.it (con accesso diretto tramite Spid, Carta di Identità Elettronica 3.0 o Carta Nazionale dei Servizi). La procedura è piuttosto rapida e occupa pochi minuti.
A disposizione degli utenti c'è anche il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o 06 164.164 (da mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico).
Per chi ha bisogno di un supporto è possibile rivolgersi anche ai patronati o alle sedi Inps.
Perché è importante l'Isee
Ma perché è importante l'Isee? Se farete domanda senza allegarlo avrete diritto all'assegno minimo, 50 euro al mese. Invece allegando l'Indicatore della situazione economica equivalente potrete ricevere sino a 175 euro per figlio, cui si possono sommare anche alcune maggiorazioni. Insomma, l'Isee conviene, anche se c'è già chi vuole modificarne la struttura.
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