Dimentica le chiavi e prova ad arrampicarsi per entrare in casa: medico 36enne precipita e muore
Inizialmente si era pensato a un suicidio, ma con il passare delle ore si fa sempre più strada l'ipotesi di un incredibile incidente.
Dimentica le chiavi di casa e prova ad arrampicarsi per entrare dal balcone. Ma precipita e muore. Sembra proprio questa la causa del decesso di Marco Menicacci, medico 36enne deceduto a Prato, in Toscana.
Tragica morte, medico precipita dal tetto di casa
Come racconta Prima Firenze, si sta indagando sulla tragedia che la notte tra giovedì 2 e venerdì 3 giugno è successa a Prato, per capire se si sia trattato di un drammatico incidente o di un gesto volontario.
E con il passare delle ore e dei giorni sta prendendo corpo un'ipotesi che potrebbe dare a quanto accaduto ancor di più i contorni della tragedia: gli inquirenti pensano che il professionista possa aver dimenticato le chiavi di casa e stesse cercando di calarsi dall'alto per cercare di entrare nell'appartamento da una finestra.
Di certo si sa che il medico specializzando (che aveva da poco iniziato il tirocinio all'ospedale Santo Stefano nella città toscana), aveva 36 anni, una moglie e una figlia piccola che vivevano a Massa, località di origine del giovane professionista.
La drammatica ipotesi: aveva dimenticato le chiavi di casa
Inizialmente le indagini si erano orientate sul suicidio, poi l'evolversi dell'attività investigativa portata avanti dai carabinieri di Prato, sta aprendo il campo a un'altra, clamorosa quanto drammatica, ipotesi.
Il medico potrebbe essere caduto mentre dall'alto, appunto dal tetto, nel tentativo di raggiungere il quinto piano della palazzina, dove abitava.
Gli inquirenti infatti avrebbero trovato le chiavi dell'appartamento all'interno dello stesso e quindi di sta vagliando adesso anche l'ipotesi che il professionista stesse tentando di rientrare da una finestra dopo essere rimasto chiuso fuori.
Niente biglietti di addio, si attende l'autopsia
E' invece completamente esclusa l'ipotesi che sul posto possa essersi trovata un'altra persona, mentre resta ancora in piedi la pista del suicidio, anche se non sono stati ritrovati lettere o biglietti d'addio in casa, né per la moglie e la figlia, né per i familiari.
Infine, si attende anche l'esito dell'autopsia e dell’esame tossicologico disposti dal magistrato di turno per verificare se il 36enne potesse avere assunto sostanze nel corso della sera della tragedia.