"C'è tanta voglia di Salone, un’edizione che celebra una grande storia e progetta il futuro”
Intervista a Maria Porro, presidente della manifestazione, che presenta la numero 60: un grande ritorno con nuove prospettive.
Dal 7 al 12 giugno, presso Fiera Milano Rho, si svolgerà la 60ª edizione del Salone del Mobile. Un traguardo importante da celebrare attraverso i valori chiave della Manifestazione: qualità, innovazione, bellezza e, oggi più che mai, sostenibilità. Dopo due anni difficilissimi a causa della pandemia e l’organizzazione del Supersalone nel settembre 2021, ora il Salone guarda avanti consapevole della sua lunga storia. L’obiettivo è ambizioso: dimostrare che è possibile e necessario tornare a realizzare grandi eventi internazionali in presenza, fondendo criteri di sostenibilità e attenzione ambientale con la produzione d’arredo.
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Le Manifestazioni del 2022 raduneranno, complessivamente, più di 2.000 espositori di cui oltre 600 giovani designer under 35: tutti potranno esprimere la propria identità al meglio, in piena libertà creativa. In fiera, il visitatore camminerà dentro gli stand che saranno, contemporaneamente, elementi architettonici e comunicativi. Spazi che accoglieranno i visitatori per mostrare le nuove collezioni e i concetti di lifestyle dei singoli marchi. Un’esperienza di visita immersiva che da sempre contraddistingue e rende unico il Salone del Mobile nel panorama fieristico internazionale.
Maria Porro: ""C'è tanta voglia di Salone, un’edizione che celebra una grande storia e progetta il futuro”
“Nonostante permangano tante difficoltà, dal costo delle materie prime agli scenari internazionali complessi, c’è tanta voglia di Salone: lo dimostrano l’impegno delle nostre aziende e la risposta dei buyer, oltre 200 da tutto il mondo. Sarà un Salone denso di proposte e contenuti: sono tutti segnali molto positivi”.
Emergono fiducia e soddisfazione dalle parole di Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano.
Alla conferenza stampa di presentazione che si è tenuta lo scorso 16 marzo a Milano hanno partecipato, in presenza e in collegamento, 3.000 persone da tutto il mondo, quindi l’interesse è sempre stato molto alto.
“Torniamo a occupare tutto il quartiere fieristico con i migliori marchi e aziende del design e dell’arredamento italiano, ma anche molti espositori dall’estero, pari al 25% del totale, con la presenza di tanti Paesi. Certamente lo scenario internazionale penalizza la presenza di Russia e Cina, due mercati molto importanti per noi, ma non ci siamo fermati e abbiamo lavorato per attrarre altri visitatori, molti verranno da Emirati, Arabia, India, Usa e Canada, e per la prima volta anche espositori dalla Corea del Sud”.
Aggiunge Maria Porro:
“Ci aspettiamo una grande partecipazione: non abbiamo puntato sulla quantità, che ovviamente non potrà ripetere i numeri del 2019, ma ci siamo concentrati sulla qualità, permettendo alle aziende che esporranno di affacciarsi su nuovi mercati davvero interessanti”.
Un Salone nel segno della sostenibilità
La crisi internazionale, i problemi legati alle materie prime e la pandemia hanno evidenziato quanto la filiera sia importantissima, come l’approccio sostenibile:
“Il controllo della qualità lungo tutta la catena produttiva, la ricerca delle materie prime e seconde, il riciclo, la gestione corretta delle risorse naturali. Le aziende che espongono al Salone realizzano prodotti di alta qualità, destinati a durare e quindi di per sé più sostenibili. Le aziende e il Salone dimostrano una vocazione alla sostenibilità, a 360 gradi: dai materiali ai processi produttivi, fino alla salubrità dei luoghi di lavoro e dei prodotti di arredamento”.
Un’attenzione alla transizione ecologica resa esplicita dal grande progetto curato dall’architetto Mario Cucinella, Design with Nature: 1.400 mq che raccontano un ecosistema virtuoso che vorrebbe, idealmente, rappresentare il futuro dell’abitare. Spiega la presidente Porro:
“Un investimento del Salone che vuole essere un vero e proprio acceleratore di percorsi etici e virtuosi: tutti potranno toccare con mano materiali alternativi realizzati per essere utilizzati dall’industria dell’arredamento e del design. Sarà presente anche una grande biblioteca con testi dedicati alla sostenibilità in architettura e nell’arredamento. Lo spirito con cui presentiamo questa grande installazione è quello di condividere le informazioni e le visioni con la comunità internazionale, per favorire la transizione ecologica e renderla alla portata di tutte le aziende”.
Senza dimenticare la sua storia e il forte legame col territorio
Il Salone ha sempre investito sulla città di Milano, con grandi eventi culturali: anche quest’anno torna la collaborazione con la Fondazione Teatro alla Scala.
“Un legame nato dalla volontà di coniugare valori comuni e che ha il duplice obiettivo di promuovere e valorizzare il talento della Filarmonica e, al contempo, offrire alla comunità del design l’occasione di vivere un’esperienza unica - sottolinea Maria Porro -. Il Salone si aprirà domenica 5 giugno, infatti, con un concerto dell’Orchestra Filarmonica diretto dal maestro Lorenzo Viotti e sarà seguito da un balletto che vedrà come straordinario protagonista Roberto Bolle. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla piattaforma del Salone del Mobile.Milano”.
Che aggiunge:
“Inoltre, vedrà la luce un progetto pensato già per il 2019: dal 7 giugno andrà in scena “La Scatola Magica” nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale. Una monumentale installazione curata da Davide Rampello che vedrà la contaminazione tra cinema e design, grazie a 11 film d’autore realizzati da altrettanti grandi firme del cinema italiano per raccontare i valori del Salone”.
Un’altra collaborazione a cui Maria Porro tiene molto è quella con Emiliano Ponzi:
“Celebriamo i 60 anni anche con una serie di manifesti realizzati da Emiliano Ponzi, uno degli illustratori italiani più apprezzati. Sei manifesti, ognuno dedicato a ciascun decennio della storia della manifestazione, in grado di animarsi grazie alla realtà aumentata e che prevedono dei piccoli cammei, dove protagonista è la città e il suo legame con il Salone, raccontando l’evoluzione del design, degli stili di vita e delle esigenze dell’agenda sociale”.
Il rapporto con il territorio resta un punto cardine fondamentale, emerso con più forza in questi anni di crisi:
“Le difficoltà ci hanno insegnato quanto conti la filiera corta e la necessità di investire sui territori e sulla scuola, per mantenere vivo il nostro settore. Senza ovviamente dimenticarsi di aprirsi al mondo, per esportare l’eccellenza e le specificità della Brianza”.
Si ritorna con il Salone vero e proprio, ma anche durante la pandemia non vi siete dati per vinti e avete realizzato il Supersalone:
“L’esperienza del Supersalone ci ha aiutato a vedere le cose diversamente, è stato un grande laboratorio che ci ha permesso di sperimentare. Abbiamo deciso di proseguire su alcuni aspetti, ad esempio la piattaforma digitale, le collaborazioni con Identità Golose e il Compasso d’Oro, i momenti di confronto dei Talk, e molto altro ancora per rendere l’esperienza di visita interessante da più punti di vista”.
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