si è presentata in questura

Sorelle sfregiate a Napoli, la zia: "Volevo picchiarle col casco, l'acido ce l'avevano loro"

Alla base dell'aggressione forti tensioni familiari, già sfociate in atti di violenza.

Sorelle sfregiate a Napoli, la zia: "Volevo picchiarle col casco, l'acido ce l'avevano loro"
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Diventa sempre più contorta la vicenda delle sorelle sfregiate con l'acido a Napoli. Ora la zia 22enne delle due, che in un primo momento si era costituita, ha ribaltato la vicenda. Davanti al Gip ha sostenuto di voler aggredire le ragazze, di 24 e 17 anni, colpendole con un casco da moto, ma di aver desistito quando ha saputo che le due avevano con loro una bottiglietta di acido.

Napoli, due sorelle sfregiate con l'acido

I fatti risalgono alla notte tra domenica 29 e lunedì 30 maggio 2022 nel capoluogo campano. Due sorelle  sono state ustionate con l'acido nella notte. Era da poco dopo passata l'una. Secondo quanto hanno raccontato poi alla Polizia erano in strada quando sarebbero state avvicinate da tre scooter con a bordo tre uomini e tre donne. Una di questa avrebbe lanciato l'acido addosso alle due sorelle.


Fortunatamente, le cure dei medici dell'ospedale Cardarelli di Napoli hanno potuto constatare con il passare delle ore un quadro clinico che si è fatto via via più confortante.

Le versioni della zia

Nella serata di martedì 31 maggio 2022 la sorellastra della madre delle due, una 22enne, si è presentata in Questura e ha in un primo momento confessato: è in stato di fermo con le accuse di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso e violenza privata.

Alla base del gesto ci sarebbero forti tensioni familiari. Una situazione degenerata a seguito di alcuni messaggi sui social. Pare che in un paio di circostanze le due sorelle abbiano aggredito la zia.

Tre settimane fa qualcuno aveva anche dato fuoco alla Smart delle due ragazze, ma al momento non risultano collegamenti tra i due episodi, anche se le indagini sono in corso.

La Smart delle due ragazze

Con lei c'erano altre cinque persone, tre uomini e due donne, che sarebbero stati individuati dagli inquirenti.

Poi, però, ha ritrattato. Ha sostenuto di essere stata sì presente sul luogo dell'aggressione, ma di non essere lei la colpevole. Durante l'udienza di convalida del fermo ha poi sostenuto di voler aggredire le congiunte con un casco ma di aver rinunciato dopo aver saputo che avevano dell'acido. Che ha poi sostenuto le due portino sempre con loro.

Le indagini si stanno ora concentrando su un'altra ragazza, che era con la giovane.

Un altro episodio

Nei giorni seguenti sempre a Napoli si è verificato un episodio simile. Una donna di 52 anni ha raccontato ai Carabinieri di Torre del Greco di essere stata avvicinata da una donna alla guida di un'auto e quando si è accostata per rispondere a una domanda, la conducente le ha lanciato del liquido urticante in faccia.

Fortunatamente la donna ha riportato soltanto una dermatite da caustici con severo edema del volto e dolorosa congiuntivite, giudicata guaribile in quindici giorni.

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