Per anziani e fragili

L'immunologa Antonella Viola spinge per la quarta dose di vaccino ai fragili: "La pandemia non è finita"

La guerra in Ucraina ha preso il centro dell'attenzione popolare e mediatica, ma per l'esperta padovana non bisogna abbassare la guardia contro il Covid-19.

L'immunologa Antonella Viola spinge per la quarta dose di vaccino ai fragili: "La pandemia non è finita"
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"Non bisogna abbassare la guardia, perché il virus circola ancora". Il monito dell'immunologa dell'Università di Padova, Antonella Viola, è chiaro e conciso: la pandemia contro il Covid-19 non è ancora finita e la necessità, soprattutto per anziani e fragili, di ricevere la quarta dose di vaccino è una questione di primaria importanza.

"E' giusto che si calmino i toni e che non se ne parli ogni giorno - afferma l'esperta - però non deve neanche passare il messaggio che sia finita perché non è finita".

I dati sui decessi causati dal virus parlano ancora di un centinaio di morti al giorno: se il numero di non vaccinati resta alto, tuttavia, se ne contano tanti anche tra le persone che hanno già fatto tre dosi del siero perché le possibilità di re-infettarsi restano. Per evitare che le situazioni cliniche peggiorino, quindi, la quarta dose rappresenta la prima arma di difesa.

L'immunologa Antonella Viola spinge per la quarta dose: "La pandemia non è finita"

L'immunologa dell'Università di Padova, Antonella Viola

Lo sguardo razionale della donna di scienza sull'attualità in movimento che ha stravolto scalette e priorità. Gli esperti di strategia militare hanno sostituto in tv virologi e immunologi. Di Covid-19 non si parla più, oppure, spiega la professoressa Antonella Viola in un'intervista rilasciata al TgR Veneto, la comunicazione è sbagliata e gli effetti sono negativi.

"Il virus circola ancora e ci sono ancora vittime fra i non vaccinati e fra le persone fragili che devono fare la quarta dose perché protegge contro l'infezione. Sulla quarta dose nei fragili e negli anziani ha pesato questa sensazione che tutto sia passato. La guerra ha distolto completamente l'attenzione e la sensazione è che sia un problema ormai superato. Questo ha avuto un peso. Ha pesato anche questa idea che questi siano vaccini vecchi e cioè che non funzionino contro le varianti di Omicron che non è invece vero".

La necessità di continuare ad informare la popolazione sull'evoluzione della pandemia resta quindi una questione prioritaria, anche perché, come affermato dall'immunologa dell'Università di Padova, si è arrivati ad un miglioramento nell'escalation dei contagi, ma non ad una fine.

"E' giusto che si calmino i toni e che non se ne parli ogni giorno, però non deve neanche passare il messaggio che sia finita perché non è finita".

I dati giornalieri sui decessi affermano che ogni giorno muoiono circa un centinaio di persone per Covid-19, un numero che resta alto.

"Tra le persone che muoiono in questo momento ci sono anche i non vaccinati che sono in percentuale molto di più rispetto ai vaccinati, però invece se guardiamo il numero grande, proprio perché la maggior parte delle persone over 80 è vaccinata per fortuna, ci sono anche decessi tra le persone che hanno tre dosi. Questo accade perché ci si può contagiare anche con tre dosi, gli anziani le hanno fatte già da tempo e per questo motivo è importante fare la quarta dose".

L'immunologa di Padova osa l'ottimismo per quest'estate e la cautela per il futuro:

"La stragrande maggioranza della popolazione è vaccinata per cui sarà un'estate tranquilla, non sono preoccupata per l'estate. La preoccupazione è per ciò che potrà accadere nell'autunno-inverno. Non è detto che ci sarà un vaccino nuovo e intanto bisogna proteggersi con quello che abbiamo".

Alessandro Balconi

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