Superbonus 110%, non tutto è perduto: quali novità previste dal 2023
Un salvagente per gli incentivi nell'edilizia: il presidente del Consiglio è quello più scettico sulla "bontà" di questo strumento e l'M5S lo attacca.
Superbonus 110%, non tutto è perduto: previste novità dal 2023. Altre innovazioni invece saranno previste già nel secondo semestre di quest'anno.
Alcune indiscrezioni provenienti dai corridoi del Governo riaprono il dibattito e il tormentone sulle agevolazioni edilizie che tanto hanno fatto discutere (non senza polemiche anche in seno alla maggioranza) in questi ultimi mesi.
A volte ritornano, superbonus: previste novità nel 2023
Ecco allora che il tema superbonus rischia di tornare prepotentemente di attualità. Ironia del destino la dibattito sul Superbonus si riapre proprio mentre tra maggioranza e Governo si sta riaprendo il tormentone anche sul reddito di cittadinanza con Italia Viva che ha lanciato una raccolta firma per abolirlo.
Come noto, riguardo il superbonus 110% il Parlamento ha previsto delle novità sia per il secondo semestre di quest'anno sia per il 2023.
La più importante è l'obbligo dal 2023 di un'attestazione Soa per i lavori sopra ai 516mila euro, anche se ci sarà un periodo di transizione di sei mesi.
Superbonus, le novità più immediate
Cambiano invece da subito le regole sui contratti di lavoro per accedere ai Superbonus.
Per contratti sopra i 70mila euro bisognerà far riferimento ai contratti collettivi di settore, ma la novità si riferisce esclusivamente ai lavori edili.
Resta da vedere se questi aggiustamenti in corsa "convinceranno" il premier Mario Draghi (il rappresentante del Governo più critico nei confronti del Superbonus) a mantenere in vigore l'impianto delle agevolazioni edili seppur appunto con alcune modifiche.
Il braccio di ferro tra Draghi e il M5S
Un atteggiamento critico e di stroncatura (il presidente del Consiglio ha più volte parlato di un mercato "drogato", oltre che evidenziare in più di un'occasione il rischio di frodi) che in questi ultimi mesi è stato ampiamente osteggiato soprattutto dal Movimento 5 Stelle (anche con la proposta di alcuni studi e report al riguardo).
Nei giorni scorsi è stato il senatore pentastellato Gianmarco Corbetta a rivendicare l'utilità del superbonus evidenziando quelli che potrebbero essere dei "pregiudizi concettuali" più che realtà di fatto, chiamando in causa proprio Draghi:
"Il presidente del Consiglio Draghi, evidentemente mal informato, non perde occasione per parlare male del superbonus senza conoscere la realtà dei fatti. Aveva detto che il superbonus portava le frodi, ma venne subito smentito nientemeno che dall'Agenzia delle Entrate. Poi ha parlato del caro prezzi dovuto al superbonus ed ora viene smentito dai dati di Istat e Eurostat".
Superbonus, le relazioni del M5S
Ecco perché i 5 Stelle guardano proprio agli ultimi report redatti da Istat ed Eurostat con riferimento alla situazione dei prezzi del nostro Paese e nel resto d'Europa:
"I bonus edilizi non hanno alcun impatto sul problema dell'incremento dei prezzi di materie prime e semilavorati, e non sono i responsabili delle difficoltà dell’approvvigionamento dei materiali. Il nostro Paese si attesta molto sotto la media europea, con un incremento del 9,7%. Dopo di noi, soltanto la Grecia ha mostrato un aumento più contenuto, del +4,2%. In Germania l'aumento è stato del +24,1, in Repubblica Ceca +43% e in Ungheria addirittura +74%".