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Bonus 200 euro dipendenti: perché voi potreste prenderlo e il vostro collega (con stipendio uguale) no

Ma non solo. La vera beffa è per coloro che hanno un contratto in scadenza il 30 giugno 2022.

Bonus 200 euro dipendenti: perché voi potreste prenderlo e il vostro collega (con stipendio uguale) no
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Il Bonus 200 euro per i dipendenti e i pensionati sta per arrivare. Come già illustrato nelle precedenti settimane, il contributo arriverà per i lavoratori con la busta paga di luglio. Ma ci sono alcune eccezioni, e per qualcuno è in agguato la beffa. Già, perché c'è la possibilità - seppur remota - che tra colleghi di lavoro con lo stesso stipendio possano esserci delle diversità.

Bonus 200 euro in busta paga: chi rischia la beffa

Già, perché per l'identificazione dei beneficiari, il legislatore ha selezionato anche un criterio che prescinde dal reddito (che ricordiamo deve essere inferiore a 35.000 euro annui nel 2022) e dalla retribuzione lorda. Potranno infatti godere dell'extra  coloro che, in almeno uno dei quattro mesi del primo quadrimestre di quest’anno, hanno beneficiato della riduzione contributiva dello 0,80%  prevista dalla legge di Bilancio 2022.  Chi dunque non ha usufruito di questa specifica verrà di fatto escluso. E pertanto è consigliabile controllare immediatamente le vostre buste paga da gennaio ad aprile, per capire se riceverete il bonus.

Cosa succede

L’esonero contributivo spetta se la retribuzione imponibile previdenziale nel mese non supera i 2.692 euro (tranne a dicembre, mese in cui il limite è raddoppiato). E dunque per chi è sotto questa cifra non dovrebbero esserci problemi in merito. L'Inps lo ha ribadito con una recente circolare: il controllo va eseguito mensilmente e non è previsto alcun conguaglio.

Un esempio chiarificatore è fatto dal Sole 24 Ore che ipotizza il caso di un impiegato del commercio, con una retribuzione mensile lorda di 4mila euro (potenzialmente fuori dallo 0,80%) che  a febbraio - a seguito di una malattia indennizzata dall’Inps - abbia avuto nel cedolino un imponibile previdenziale di 2.000 euro (ridotto proprio a seguito della malattia). Per il solo mese di febbraio, il datore di lavoro ha riconosciuto lo sconto dello 0,8%, fattispecie che rende il dipendente destinatario anche dei 200 euro. Un altro impiegato nelle stesse condizioni, operante nel settore industriale in cui non è prevista la malattia a carico Inps, avendo ricevuto la retribuzione dal proprio datore di lavoro anche per i giorni di malattia, non ha beneficiato dello 0,80% e non riceverà i 200 euro.

Il paradosso dei docenti precari

Ma tra coloro che rischiano la beffa ci sono anche i docenti precari e tutti coloro il cui contratto scade il 30 giugno 2022. Nel caso degli insegnanti, hanno sicuramente  beneficiato dell’esonero dello 0,80% nel primo quadrimestre dell’anno in corso, ma non avranno una retribuzione a luglio e dunque non riceveranno i 200 euro. E non potranno prenderlo neppure in qualità di disoccupati, perché viene calcolata la Naspi di giugno. Insomma, un paradosso davvero clamoroso. La speranza è che il Governo possa metterci mano per evitare la beffa per questi lavoratori.

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