Russia valuta piano pace Italia, ma Lavrov: "Occidente ha tradito Carta Onu su uguaglianza sovrana degli Stati"
I quattro punti proposti dal Viminale piacciono a Mosca, ma non a Kiev.
La Russia valuta il piano di pace proposto dall'Italia per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo ha confermato il viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko. Ma intanto il suo "capo" Sergey Lavrov lancia altre bordate all'Occidente.
La Russia valuta il piano di pace dell'Italia: cosa prevede
Ma cosa prevede il piano di pace proposto dall'Italia? Si tratta di una strategia in quattro punti fondamentali, a partire dal cessate il fuoco da entrambe le parti, indispensabile per passare dal campo alla diplomazia. Servirà poi smilitarizzare le linee più calde del fronte.
Il secondo step è di tipo diplomatico, con la convocazione di una conferenza di pace che affronti il tema della neutralità dell'Ucraina, alla quale andrà garantita sicurezza a livello internazionale.
Il punto più delicato è il terzo, e cioè la "spartizione" dei territori contesi: Crimea e Donbass. Una commissione internazionale dovrà fare da mediatore, perché è evidente che nessuno dei due vorrà cedere, cosa che significherebbe in qualche modo aver perso la guerra. Proprio per questo aspetto si tratta del punto più complesso.
Ultimo step sarebbe la proclamazione della pace e la definizione delle condizioni per mantenerla, affrontando poi i rapporti della Russia con l'Europa, con l'ammorbidimento e l'eventuale cancellazione delle sanzioni nei confronti del Cremlino.
Anche l'Ucraina sta valutando il piano, ma il Governo di Kiev è piuttosto freddo (per usare un eufemismo). La vice ministra degli Esteri Emine Dhzaparova è stata chiarissima in merito, soprattutto sul terzo punto:
"Accogliamo con favore qualunque iniziativa che possa aiutare a mettere fine a questa guerra. Ma mi faccia essere chiara su alcuni elementi sacri: l’integrità territoriale e la sovranità non possono essere negoziabili. Siamo dunque pronti a discutere ma consideriamo imprescindibili l’integrità territoriale e la sicurezza. Il mio popolo non è pronto a fare passi indietro quando si tratta di Crimea e di Donbass".
Le bordate di Lavrov
Intanto torna a parlare Sergey Lavrov, e come sempre sono bordate: "La reazione dell'Occidente al conflitto in Ucraina mostra che l'unica sovranità che per esso conta è la sua".
Il ministro degli Esteri di Mosca ha accusato poi le nazioni occidentali di tradire la Carta delle Nazioni Unite, "che si basa sull'uguaglianza sovrana degli Stati, mentre per loro, c'è solo la sovranità di se stessi". Il tema è - come sempre - la sovranità del popolo del Donbass.
Ma non è tutto. Lavrov ha poi anche accusato i Governi occidentali di alimentare la russofobia.
"Questo è preoccupante, ma alla fine l'Occidente sarà costretto ad ammettere che è impossibile attaccare costantemente gli interessi vitali russi, i russi, ovunque essi vivano. Dicono che la Russia deve fallire, che bisogna sconfiggerla, far sì che perda sul campo di battaglia. Probabilmente non studiavano bene a scuola. Traggono conclusioni sbagliate dalla loro comprensione del passato e di cosa sia la Russia".