L'Ue pensa a pannelli solari obbligatori su tutti gli edifici entro tre anni per risolvere la crisi energetica
Per commerciali e pubblici si punta al 2025, per i residenziali al 2029. Un piano da 300 miliardi di euro.
L'indipendenza energetica dalla Russia passa anche - e soprattutto - dalle energie rinnovabili. E così l'Europa prepara un piano speciale che potrebbe rendere obbligatori i pannelli solari su tutti gli edifici dal 2025.
Pannelli solari obbligatori in Europa
Il piano energetico "REPowerEu" presentato dalla Commissione europea, si articola in tre punti principali: risparmio energetico, diversificazione degli approvvigionamenti e accelerazione della transizione verso le fonti rinnovabili.
Una delle strade per arrivare all'obiettivo è rendere obbligatori i pannelli solari per tutti gli edifici: pubblici, commerciali e residenziali. Un piano "ambizioso ma realistico", come lo ha definito la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen presentando il piano energetico.
“Proponiamo di rendere obbligatori i pannelli solari per gli edifici commerciali e pubblici entro il 2025 e per i nuovi edifici residenziali entro il 2029”.
Investimento da 300 miliardi
Non solo ambizioso e realistico, però. Il piano della Ue è anche parecchio costoso: la Commissione ha infatti ipotizzato lo stanziamento di circa 300 miliardi di euro, di cui 72 derivanti da sovvenzioni e 225 da prestiti.
Procedure più agili
Von der Leyen ha parlato anche di aumentare l'obiettivo di efficienza energetica dell'Ue per il 2030 dal 9% a 13% e per l'energia rinnovabile dal 40% al 45%". Per riuscire nel suo intento in tempi relativamente brevi, l'Europa dovrà anche snellire le procedure.
La strada scelta è quella di far diventare per legge gli impianti per le rinnovabili "prevalente interesse pubblico". In concreto, le procedure per l'autorizzazione potranno essere condotte non dal singolo sviluppatore del progetto, ma a livello macro per l'intera area dove il progetto per le rinnovabili avrà sede.
Una strategia che potrebbe permettere di ridurre i tempi per ottenere le autorizzazioni per la rigenerazione di impianti in queste aree a un massimo di sei mesi.
Von der Leyen è fiduciosa:
"Sappiamo che quando l'Europa agisce insieme, ha più influenza"