Alta tensione in Forza Italia: Gelmini contro Ronzulli, ma alla fine decide Berlusconi
La nomina della fedelissima del Cavaliere come commissario per la Lombardia agita gli animi. La ministra si sfoga con Tajani, che però...
Tensione e caos in Forza Italia. Non bastassero le divisioni su vari temi con Fratelli d'Italia - che cresce nei consensi - gli azzurri sono ancora nella bufera. E non si tratta di "spifferi" dei "soliti beninformati". Qui ci sono virgolettati veri e propri di una big del partito, la ministra Mariastella Gelmini, che ha fortemente criticato (in anticipo) la nomina di Licia Ronzulli a commissario della Lombardia: "Sfascerà il partito". Insomma, non proprio una cosa da niente...
Nervi tesi in Forza Italia: Gelmini contro Ronzulli
Il pomo della discordia è la nomina di Licia Ronzulli come commissario regionale di FI in Lombardia, decisa direttamente da Silvio Berlusconi. Alla vigilia del provvedimento, Gelmini in un colloquio con Antonio Tajani ("intercettato" da un cronista de Il Foglio), a margine della convention sul Mezzogiorno, non ha usato mezze misure. E pare che sia stato proprio questo a dare un'accelerata alla questione.
Berlusconi per far posto a Ronzulli ha dovuto sollevare dal suo ruolo il deputato europeo Massimiliano Salini. Che ha poi rifiutato il ruolo di "responsabile per i rapporti con le associazioni imprenditoriali e gli imprenditori”. Insomma, un "premio di consolazione" non gradito.
Perché Gelmini ce l'ha con Ronzulli
Nello sfogo con Tajani, Gelmini ha spiegato tutto il suo malumore:
“Io mi sono stancata. Non credo di meritarmelo. C’è un odio nei miei confronti. Vuole sfregiare i miei uomini. Sulla Lombardia sta decidendo tutto lei. Vuole sfregiare uomini vicini a me”.
Il riferimento sarebbe proprio a Salini, che aveva a suo tempo preso il posto dell'attuale ministro degli Affari Regionali, e che secondo Gelmini aveva lavorato comunque bene negli ultimi anni in Lombardia.
Ma c'è di più, perché la ministra non ha fatto un passo indietro:
"C'è un problema politico in Forza Italia e va affrontato al più presto".
Tajani prova a mediare, ma decide Berlusconi
In questo scenario il ruolo di Tajani è simile a colui che "cammina sulle uova", come si suol dire. Gelmini pare gli abbia detto che "verrà il momento in cui dovrai salvare il partito", ma per lui al momento è complicato mettere tutti d'accordo.
In tutto questo, però, la decisione di Berlusconi è un segnale molto forte: le decisioni sul partito vengono prese da lui.
Intanto Ronzulli ha evitato le polemiche, felice per il nuovo incarico:
"Sono un soldato nelle mani del presidente Berlusconi. Mi ha chiamato sabato sera e, da figlia dell'Arma, ho risposto: presente! Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche, abbiamo una campagna elettorale da portare avanti per le prossime elezioni amministrative e ce ne attende una ancora più importante in vista delle politiche".