Sciopero della scuola lunedì 30 maggio: migliaia di studenti a casa
Al centro delle polemiche il decreto del governo sul reclutamento dei docenti e il rinnovo del contratto, scaduto da tempo.
La scuola incrocia le braccia. Migliaia di studenti oggi, lunedì 30 maggio 2022, non saranno a lezione. Lo sciopero è stato annunciato dalle sindacali Cgil, Cisl e Uil per protestare contro la riforma voluta dal ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. Al centro delle polemiche cèia il reclutamento dei docenti con la formazione obbligatoria, sia il rinnovo del contratto, scaduto ormai da tempo.
Scuola: sciopero nazionale lunedì 30 maggio
Tanto tuonò che poi piovve. Le sigle sindacali confederali, Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola, più Snals e Gilda degli insegnanti, hanno deciso di indire uno sciopero nazionale della scuola per lunedì 30 maggio 2022. Il motivo della mobilitazione generale riguarda la nuova riforma voluta dal ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. Due, principalmente, i punti che hanno scatenato le polemiche: il reclutamento dei docenti e il rinnovo del contratto, ormai scaduto da tempo.
"La rigidità del ministero rispetto alle questioni sollevate non ha lasciato margini - dicono i sindacati - per questo abbiamo deciso di avviare un percorso di forte protesta, con diverse forme di mobilitazione, non escluso lo sciopero degli scrutini, e di informazione capillare del personale della scuola".
Lo sciopero nazionale è stato proclamato al termine della riunione che si è svolta al ministero del Lavoro, alla presenza del ministro Andrea Orlando (non era presente il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi):
"Nessuna risposta è giunta in merito alle richieste delle organizzazioni sindacali di modifica del DL 36 su formazione e reclutamento approvato nei giorni scorsi dal governo. Su tre punti essenziali - affermano i segretari generali di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams - è mancata ogni forma di possibile mediazione: lo stralcio completo delle disposizioni di legge che incidono sulla libera contrattazione, l'individuazione di risorse finanziarie adeguate per procedere al rinnovo contrattuale, la stabilizzazione del personale precario che viene enormemente penalizzato dalle nuove regole".
Cosa prevede la riforma contestata
La segretaria Cisl Scuola Ivana Barbacci ha parlato di un "decreto che disvela la sindrome di Erode. Elvira Serafini, dello Snals, ha invece aggiunto che la "legge sul reclutamento trascura i precari e prevede premialità solo a coloro che fanno formazione".
Al centro delle discussioni la riforma voluta dal ministro Bianchi: si tratta di una formazione parallela a quella istituita dalla riforma “La Buona scuola” che mira a potenziare le competenze dei docenti. L’adesione a questi corsi sarà volontaria, obbligatoria per i neoassunti, e avrà durata triennale. Al termine del percorso i docenti che avranno conseguito una valutazione positiva saranno “incentivati” con un contributo accessorio.
I fondi per il “premio” una tantum ai docenti ammonterà a 20 milioni di euro nel 2026, 85 milioni di euro nell’anno 2027, 160 milioni di euro nell’anno 2028, 236 milioni di euro nell’anno 2029, 311 milioni di euro nell’anno 2030 e 387 milioni di euro a decorrere dall’anno 2031. I sindacati calcolano i tagli agli organici per reperire i fondi in questa misura:
- 1.600 posti per il 2026/27
- 2.000 posti per il 2027/28
- 2.000 posti per il 2028/29
- 2.000 posti per il 2029/30
- 2.000 posti per il 2030/31
Il ministro Bianchi questa mattina, lunedì 9 maggio 2022, a Firenze, ha detto:
"Stiamo investendo massicciamente nella formazione dei nostri Insegnanti. Quest'anno abbiamo già assunto tramite concorso 110.000 persone, ne assumeremo altre 150.000 nel corso del 2022 e 70.000 entro il 2024".
La manifestazione a Roma
Per l’occasione, è stata organizzata anche una manifestazione a Roma. Si terrà a partire dalle 10.30 in Piazza Santi Apostoli<
Nelle intenzioni dei sindacati, una delegazione avrebbe anche dovuto portare le ragioni della protesta sotto il Parlamento. La Questura ha però negato l’autorizzazione per via di una direttiva adottata dopo l'assalto alla Cgil del 9 ottobre 2021. Un divieto che i sindacati hanno definito paradossale e interpretato come una limitazione del diritto di manifestare.
Scioperano anche i trasporti locali
In alcune zone d'Italia si fermano anche i trasporti locali. In Toscana, ad esempio, si protesta tra l’altro contro l’assunzione di personale con contratti a termine e tramite agenzie interinali e contro differenze salariali tra i lavoratori all'interno delle proprie residenze di lavoro.
Attesi disagi anche a Udine, con uno sciopero di quattro ore.