CONVEGNO

Parte da Venezia la battaglia del settore edile per salvare il Superbonus 110%

La ricetta: ci vogliono i controlli per evitare le truffe e bisogna semplificare la giungla normativa.

Parte da Venezia la battaglia del settore edile per salvare il Superbonus 110%
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Milioni di Italiani con le impalcature sulle case rischiano di trovarsi con i cantieri bloccati. Il Superbonus 110% è a rischio: Draghi l'ha duramente contestato, il settore edile è pronto a dar battaglia e ha suonato la carica in un convegno a Venezia.

Truffe e mercato drogato: Draghi dice no al Superbonus 110%

Le dichiarazioni del premier Mario Draghi sul Superbonus 110% hanno messo in allarme il settore edile.

"Il costo di efficientamento è più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni sono triplicati, perché toglie la trattativa sul prezzo".

Insomma, un mercato drogato dove paga la Stato, e in precedenza il Presidente del Consiglio già aveva parlato anche di "truffe tra le più grandi mai viste nella storia italiana":

"Se siamo in questa situazione è perché si è costruito un sistema che prevedeva pochissimi controlli. E se il superbonus oggi rallenta è per i sequestri deliberati dalla magistratura per questioni fraudolente per 2.3 miliardi".

La battaglia del settore edile per salvarlo parte da Venezia

Non si negano l'esistenza di truffe, dicono gli edili, ma la colpa è delle norme.

Per fare il punto, un convegno s'è tenuto oggi a Venezia con l'obiettivo di salvare il Superbonus. Un  punto di partenza sono le rassicurazioni dall'agenzia delle entrate relative allo sblocco della cessione del credito.

Da un lato, un’ottima idea il Superbonus per il recupero ambientale delle case degli italiani dispersive ed energivore che ha pure fatto rimettere in moto l'economia. Il rovescio della medaglia è la giungla normativa e l'assenza di controlli che hanno spalancato le porte alle truffe.

La "Bibbia del Superbonus" presentata a Venezia, mille pagine a cura di Enrico Zanetti e Arianna Zeni, racconta una storia tutta italiana di sciatteria normativa che rischia di portare al blocco dei cantieri e al fallimento delle imprese.

"Oggi chi vuol ristrutturare lascia perdere"

"Ci vogliono le norme, ci vogliono i controlli, ci vuole la serietà: si dovrebbe far sì che i lavori li facessero solo le imprese qualificate, ci sarebbero anche gli strumenti, bisogna applicarli", sottolineano all'unisono gli addetti ai lavori.

Commercialisti ,avvocati e professionisti, tecnici e fiscalisti sono sconcertati per le dichiarazioni del premier Draghi e chiedono al Governo di salvare il salvabile.

"Dobbiamo ripristinare la fiducia: un proprietario che oggi vuol far partire una ristrutturazione oggi dice basta, lascia perdere, non si fida più. Dobbiamo ripristinare una credibilità attraverso norme chiare e serie".

Riguardo alla cessione del credito, buone notizie sono arrivate dal direttore dell'agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini collegato in videoconferenza con Venezia:

"La novità di oggi che consente di rimettere in circolo questi crediti ai clienti delle banche, pensiamo sia importante per far ripartire questo dispositivo, che comunque ha consentito molto sviluppo del sistema edile".

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