in rampa di lancio

Il Superbonus 110% è pronto per cambiare passo

Con l’avvento del 2021 il ritmo delle richieste è aumentato e tutte le carte sono sul tavolo. A regime anche le ultime novità introdotte

Il Superbonus 110% è pronto per cambiare passo
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Il Superbonus 110% è pronto per cambiare passo. In poco più di nove mesi il Decreto Rilancio ha creato un grande fermento nel mondo dell’edilizia. Si tratta del settore designato dall’allora Governo Conte-bis per far ripartire l’economia dopo il lockdown della scorsa primavera. In questo lasso di tempo il neonato Superbonus 110% ha acceso i riflettori su questo campo. Dando il là ad un intero universo fatto di progettazione, ristrutturazioni, riqualificazioni energetiche, pratiche comunali, visure catastali. E stravolgendo la quotidianità di imprese edili, idraulici, termotecnici, architetti, geometri, ingegneri, commercialisti e via dicendo.

Superbonus 110%, una partenza lenta, ma…

Nonostante entusiasmo ed interesse, siamo a parlare di un avvio piuttosto lento, di alcune difficoltà a tradurre nel concreto idee e progetti: a testimoniarlo è un’analisi pubblicata a fine febbraio dall’Osservatorio CPI (Conti Pubblici Italiani) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. I crediti d’imposta maturati dall’inizio del provvedimento (luglio 2020) fino all’8 febbraio ammontano a 340 milioni di euro, ovvero il 2,3% dei maggiori oneri previsti. Questa lentezza può in parte essere imputata alla minore spesa che ha caratterizzato i primi mesi in cui è diventata operativa. Il ritmo delle richieste è infatti aumentato a inizio 2021. In un mese ci sono stati nuovi crediti d’imposta per 140 milioni.

L’ipotesi per il futuro

Da questo dato si evince un calcolo: ipotizzando che questo ritmo venga mantenuto fino a giugno 2022, l’utilizzo potenziale sarebbe del 19%, comunque molto basso. Secondo l’Osservatorio CPI a porre dei freni alla maxi-agevolazione sarebbe un eccesso di burocrazia, oltre che la complessità normativa. Per rendere l’idea torna utile un’indagine svolta da mUp Research e Norstat per Facile.it. Oltre 3 milioni di italiani che erano interessati alla misura hanno poi rinunciato per la quantità di documenti necessaria, mentre più di 6 milioni ha dichiarato di non capire bene come funzioni l’agevolazione.

Le ultime novità

Anche a fronte dell’analisi dell’Osservatorio CPI, l’impressione è che serva dare tempo al tempo (e in questo caso al Superbonus). Ok, l’orizzonte temporale è piuttosto limitato, ma nel corso del 2021 è lecito attendersi un considerevole aumento dei crediti di imposta maturati da cittadini e imprese. In ogni caso la misura è ormai perfettamente operativa, pur con tutte le sue difficoltà. In ordine cronologico l’ultima novità riguarda lo slittamento del termine per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate nel 2021. Era il 16 marzo, ora è stato prorogato al 31 dello stesso mese. Si tratta della scadenza per l’invio telematico della comunicazione con cui il committente dei lavori, in relazione alle spese sostenute nel 2020, informa l’ADE che intende fruire del Superbonus tramite l’utilizzo dello sconto in fattura o delle cessione del credito. Una piccola boccata di ossigeno per gli operatori di questa partita.

L’ultima versione della guida dell’Agenzia delle Entrate

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2021 sono state recepite e messe nero su bianco nel mese di febbraio dalla guida ufficiale al Superbonus 110% pubblicata dall’Agenzia delle Entrate. Le principali riguardano la proroga al 30 giugno 2022, l’estensione del concetto di condominio agli edifici posseduti da un unico soggetto purché nel limite massimo di quattro unità, l’estensione al 2022 anche della possibilità di cessione del credito e sconto in fattura. Attenzione, per i condomini l’estensione è fino al 31 dicembre 2022. A patto che al 30 giugno dello stesso anno sia stato realizzato almeno il 60% dell’intervento. E per le spese sostenute nel 2022 la detrazione è riconosciuta in quattro quota di pari importo anziché le canoniche cinque.

Ulteriori chiarimenti

Sono arrivati anche altri chiarimenti, come per esempio la delimitazione della definizione di «unità indipendenti»: alle unità dotate di almeno tre degli impianti di acqua, gas, luce e riscaldamento, in forma esclusiva. E ancora: l’estensione degli interventi trainati da Superbonus anche a quelli finalizzati al superamento delle barriere architettoniche, anche se effettuati a favore di soggetti over 65. C’è stata poi la rimodulazione delle spese massime agevolate con il 110% per l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici: ora sono di 2.000 euro per gli edifici unifamiliari o singole unità indipendenti in edifici plurifamiliari; 1.500 euro per edifici plurifamiliari o condomini per un massimo di 8 colonnine; 1.200 euro per edifici plurifamiliari o condomini per un numero di colonnine superiore a 8.

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