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Settimana mondiale del glaucoma 2022

Si è svolta dal 6 al 12 marzo, per sensibilizzare la cittadinanza a non sottovalutare questa malattia

Settimana mondiale del glaucoma 2022
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Si è svolta la Settimana mondiale del glaucoma 2022, dal 6 al 12 marzo. “Non distrarti: il glaucoma può bruciare la tua vista” è il messaggio scelto dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB Italia Onlus). Il glaucoma è la seconda causa di cecità al mondo. Secondo il "World Report on Vision" 2019 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono circa 64 milioni le persone nel mondo affette da glaucoma. Tra queste, 7 milioni hanno manifestato perdita della vista o cecità. In Italia si stima che circa un milione di persone siano affette da questa malattia, ma che metà di esse non lo sappia.

Settimana mondiale del glaucoma 2022

Il glaucoma è una malattia cronica degenerativa che interessa quasi sempre entrambi gli occhi e colpisce il nervo ottico. Solo in alcuni casi può manifestarsi in forma acuta, con violento dolore all’occhio, nausea, forte irritazione e con pressione oculare molto elevata. Quasi sempre il glaucoma è dovuto a un aumento della pressione interna dell’occhio che causa, nel tempo, danni permanenti alla vista. Questi sono accompagnati da una riduzione del campo visivo (si restringe lo spazio che l’occhio riesce a percepire senza muovere la testa); e da un’alterazione della “testa” del nervo ottico, visibile all’esame del fondo oculare. Una semplice visita oculistica può consentire di diagnosticare un glaucoma in fase iniziale o ancora non grave. È necessario, quindi, sottoporsi con regolarità a controlli oculistici, specialmente in presenza di fattori di rischio: età (dopo i quarant’anni), casi in famiglia.

Il ruolo dell’informazione

Per non distrarsi, per non sottovalutare il glaucoma, l’informazione diventa elemento cardine per difendersi dalla malattia. La prevenzione dipende dalle scelte attive dei singoli. E le scelte dipendono dalla loro consapevolezza. La visita oculistica ogni anno dopo i 60 anni, e ogni due tra i 40 e i 60, si conferma la principale forma di prevenzione.

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