Agrumi, crescono i consumi di prodotti "meno comuni"
Oltre ad arance e mandarini ecco spuntare kumquat, combava, caviale di limone e pomelo
Agrumi, crescono i consumi di prodotti “meno comuni”. Se c’è una categoria di alimenti che sulle tavole degli italiani non può di certo mancare questa è la frutta. Secondo l’analisi di Banco Fresco il 75% degli italiani consuma frutta almeno una volta al giorno e spende in media annualmente circa 512 euro. L’Italia, nello specifico, è al primo posto in Europa per il consumo di frutta, considerata salutare e necessaria per una dieta equilibrata insieme alla verdura. In particolare sono gli agrumi a riempire i carrelli durante i mesi più freddi dell’anno. Nel 2021 si è registrata una richiesta crescente degli agrumi “meno comuni”. Si tratta di kumquat, combava, caviale di limone e pomelo, in grado di portare a tavola una ventata di novità. Non solo prodotti italiani, ma anche dalla Cina, Thailandia, Australia, e tanto altro.
Agrumi, crescono i consumi di prodotti “meno comuni”
Ricchi di vitamina A, B e C, di sostanze antiossidanti, di fibre e di minerali, tra cui calcio, potassio, magnesio e ferro, e poveri di calorie, gli agrumi sono un valido alleato contro i malanni invernali poiché contribuiscono a rafforzare le difese immunitarie e a prevenire raffreddore e influenza. Se da un lato dal punto di vista quantitativo gli agrumi più acquistati nei punti vendita di Banco Fresco sono stati quelli classici come limoni, arance e mandarini, sul mercato esistono varie tipologie meno comuni e che trovano sempre più il consenso da parte dei consumatori.