Dettaglio anomalo

Fake news dei servizi segreti russi: hanno confuso schede sim col vidoegioco "The Sims"

Nelle immagini pubblicate dai servizi segreti russi, in mezzo alle bandiere naziste, ci sarebbero tre confezioni del noto videogioco: un aspetto che fa pensare che l'FSB si sia inventato tutto.

Fake news dei servizi segreti russi: hanno confuso schede sim col vidoegioco "The Sims"
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"Questa mattina il Servizio di sicurezza federale ha interrotto le attività di un gruppo terroristico che aveva pianificato di attaccare e uccidere un famoso giornalista televisivo russo… abbiamo fatti indiscutibili".

Con queste parole, riportate dal The Guardian, Vladimir Putin avrebbe aggiornato nei giorni scorsi i suoi massimi pubblici ministeri circa un presunto attentato sventato dai suoi Servizi segreti ai danni di Vladimir Solovyev, un noto giornalista televisivo russo favorevole al Cremlino. Un attentato che, come riferito dal presidente, sarebbe stato messo in atto da un misterioso gruppo di neonazisti.

Per corroborare la notizia, il Federal Security Service (i servizi segreti russi) aveva pubblicato su Twitter alcune immagini che mostravano il materiale sequestrato al gruppo neonazista. Fotografie nelle quali, oltre alle bandiere con la svastica, ritratti di Hitler e passaporti falsi, salta però all'occhio un dettaglio alquanto incongruo e inspiegabile: cosa ci fanno lì in mezzo tre confezioni del videogioco "The Sims"?

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I russi hanno confuso le sim col vidoegioco "The Sims"

Era stato lo stesso Capo del Cremlino a rendere conto dell'ultima impresa dell'FSB (Federal Security Service) circa l'attentato sventato ai danni di un noto giornalista russo pro-Putin da parte di un misterioso gruppo di neonazisti. "Abbiamo fatti indiscutibili" aveva detto il presidente russo durante un incontro con i massimi pubblici ministeri.

A meno che il gruppo neonazista avesse un particolare interesse per quel videogioco, la sua presenza nelle immagini pubblicate dall'FSB è parsa a quel punto strana...

Qualcuno all’interno dell’FSB sembra aver chiesto di includere fra gli oggetti sequestrati anche tre schede sim, di quelle che si usano sui telefoni cellulari: che però hanno un nome molto simile al videogioco “The Sims”. Non ci sono prove che sia andata davvero così, ovviamente, ma la ricostruzione è stata considerata credibile e rilanciata da diversi giornalisti e analisti.

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