Epatite pediatrica: 17 bambini trapiantati, uno è morto
I 169 minori dei casi registrati in 12 Paesi del mondo hanno un'età compresa tra un mese e 16 anni.
Su 169 bambini colpiti dall'epatite acuta pediatrica sconosciuta in 12 Paesi del mondo, ben 17 (uno su dieci, dunque) sono stati sottoposti a trapianto di fegato. Uno di loro è morto. E' il primo bilancio elaborato dall'Organizzazione mondiale della Sanità.
Epatite pediatrica: 17 bambini trapiantati, uno è morto
La nuova epatite pediatrica spaventa il mondo. In Italia al momento sono undici i casi segnalati e il Ministero della Salute ha pubblicato sabato 23 aprile 2022 una seconda informativa su come affrontare la situazione, chiedendo di segnalare ogni caso sospetto. E intanto arriva un primo report dell'Oms a livello planetario.
I casi sono stati identificati in bambini di età compresa tra un mese e 16 anni.
La questione adenovirus
Si parla di un possibile adenovirus come causa scatenante della patologia, anche se l'Oms frena e dà la questione come "possibile".
"Non è ancora chiaro se si sia verificato un aumento dei casi di epatite o un aumento della consapevolezza dei casi di epatite che si verificano al tasso previsto ma non vengono rilevati. L'adenovirus è un'ipotesi possibile e le indagini sono in corso per l'agente eziologico".
L'adenovirus è stato rilevato in almeno 74 casi, mentre in 20 è stato trovato il Covid. In 19 casi invece è stata rilevata una co-infezione tra adenovirus e Covid19.
I sintomi
Molti casi hanno riportato sintomi gastrointestinali tra cui dolore addominale, diarrea e vomito che hanno preceduto la presentazione con epatite acuta grave e livelli aumentati di enzimi epatici. La maggior parte dei casi non presentava febbre.
I virus comuni che causano l'epatite virale acuta (virus dell'epatite A, B, C, D ed E) non sono stati rilevati in nessuno di questi casi. I viaggi internazionali o i collegamenti ad altri Paesi non sono stati identificati come fattori.
"Il Regno Unito, dove fino ad oggi è stata segnalata la maggior parte dei casi, ha recentemente osservato un aumento significativo delle infezioni da adenovirus nella comunità (in particolare rilevate nei campioni fecali nei bambini) a seguito di bassi livelli di circolazione all'inizio della pandemia di Covid-19.
I Paesi Bassi hanno anche riferito di una concomitante crescente circolazione di adenovirus nella comunità. Tuttavia, a causa del miglioramento dei test di laboratorio per l'adenovirus, questo potrebbe rappresentare l'identificazione di un raro esito esistente che si verifica a livelli non rilevati in precedenza che ora viene riconosciuto a causa dell'aumento dei test", conclude l'Oms.