Quanti sono i benzinai furbetti che gonfiano il prezzo del carburante al distributore!

Con l'ultimo decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 marzo scorso, il Governo ha deciso di prolungare fino al prossimo martedì 2 maggio 2022 lo sconto di 30 centesimi al litro sulle accise della benzina. Un provvedimento necessario, messo in atto dall'Esecutivo, per far fronte al caro carburante che ha colpito tutta la Penisola da Nord a Sud, complice anche la guerra tra Russia ed Ucraina, facendo schizzare oltre i 2 euro al litro i prezzi di benzina e diesel.

Ma ora che la situazione pare essersi parzialmente assestata, almeno fino al termine del decreto, stanno venendo a galla, una alla volta, tutte le bravate dei benzinai furbetti che, approfittando del taglio delle accise, speculano in modo velato sui prezzi dei carburanti per fare guadagni illeciti.

Accidenti, quanti sono i benzinai furbetti...

Uno scenario simile era già emerso qualche settimana fa a margine della decisione del Governo di agire con un intervento netto sul rincaro dei prezzi dei carburanti, derivato dall'attuale momento di congiuntura economica, ulteriormente condizionata dalla crisi russo-ucraina.

Un po' dappertutto nella Penisola, erano saltati fuori come aghi nel pagliaio i cosiddetti benzinai furbetti che, approfittando del taglio delle accise, avevano speculato e non poco sul costo di diesel e benzina per fare guadagni illeciti. La tattica maggiormente adottata era stata la seguente: mostrare sui cartelli stradali dei prezzi ribassati dei carburanti che però, all'atto del rifornimento, risultavano poi completamente diversi, molto più maggiorati e non di poco.

A Vicenza sei distributori frodavano le accise

L'azione truffaldina da parte dei benzinai era stata smascherata in varie Regioni d'Italia dall'intervento della Guardia di Finanza: mentre a Vicenza, le Fiamme Gialle avevano scovato sei distributori stradali che si erano resi protagonisti di azioni fraudolente nei confronti degli automobilisti, cavalcando l'onda della riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio, altri furbetti del caro carburante erano stati individuati a Reggio Emilia, Cosenza e Napoli. Ma le sanzioni amministrative adottate contro di loro non sono servite a fermare i "colleghi truffatori".

A Como cartelli low cost, ma alla pompa...

Ad inizio aprile, ad esempio, nel Comasco, i finanzieri hanno elevato multe nei confronti di gestori di 5 distributori di carburante di Lurate Caccivio, Fino Mornasco, Erba e Cantù, per irregolarità in materia di esposizione e pubblicazione dei prezzi. In particolare sei contestazioni amministrative sono state inflitte a benzinai che, approfittando del taglio delle accise, avevano mostrato sui cartelli stradali prezzi ribassati, rivelatisi poi, all’atto del rifornimento (sulle colonnine erogatrici), completamente diversi e più alti.

In Veneto esposti solo i prezzi "self service"

Ma è in Veneto che la situazione si è fatta più complessa. Dopo Vicenza, anche Padova e Belluno sono state teatro dell'azione dei benzinai furbetti: cinque gestori di distributori di carburante nel Padovano e addirittura dodici nel Bellunese sono stati individuati per irregolarità in materia di esposizione e pubblicità dei prezzi.

Nello specifico, i Baschi Verdi del Gruppo di Padova hanno individuato quattro impianti di distribuzione che pubblicizzavano esclusivamente i prezzi praticati in modalità “self service”, più bassi, e non quelli in modalità “servito”, che è obbligatorio esporre in modo visibile dalla carreggiata, inducendo in errore il consumatore circa la maggiorazione applicata in presenza dell’operatore. In provincia di Belluno, invece, il totale delle sanzioni ai benzinai è ammontato a 8mila euro, tutti derivati per "omessa comunicazione dei prezzi praticati” per ogni tipo di carburante commercializzato.