Giornata della terra: ritorna la "minaccia" dell'olio di palma
Russia e Ucraina sono i principali produttori di olio di girasole, che ha sostituito largamente l'olio di palma, ma che ora rischia di vedere intaccata la produzione.
Oggi, 22 aprile, si celebra l'Earth Day: giornata dedicata alla bellezza della Terra, ma anche alla responsabilità di prendersene cura. E l'olio di palma cosa c'entra con tutto questo? C'entra eccome, e pare arrivato giusto in tempo per guastare la festa. Ma andiamo per ordine.
Earth Day 2022
Nel lontano 1969, John McConnell, attivista per la pace e sostenitore di un mondo più green, durante la Conferenza Unesco a San Francisco, propose di istituire una giornata dedicata alla bellezza del Pianeta, puntando anche ad aumentare la consapevolezza di tutti verso questo patrimonio, e spingere istituzioni e cittadini a prendersene cura.
La proposta ottenne molti consensi, e già l'anno successivo si tenne a San Francisco la prima giornata della Terra, che venne celebrata il 21 marzo 1970. A un mese di distanza, il 22 aprile 1970, venne costituita la giornata della Terra - Earth Day, dal senatore degli States Gaylord Nelson. L'evento, dal carattere prettamente ecologista, coinvolgeva esclusivamente gli Stati Uniti. A renderla una manifestazione internazionale fu Denis Hayes, primo coordinatore dell'Earth Day, che riuscì a far varcare i confini dell'evento, arrivando a coinvolgere più di 180 nazioni.
Da allora, con sempre maggior coinvolgimento, l'evento si è diffuso in tutti gli angoli del Pianeta, sino ad arrivare ai giorni nostri, in cui - complice l'emergenza della crisi climatica - il tema è diventato preponderante.
L'affare olio di palma
Proprio a ridosso della ricorrenza potrebbe riaccendersi l'allarme, da qualche tempo rientrato, relativo al rischio del ritorno di un nemico giurato di salutisti e ambientalisti: l'olio di palma.
Russia e Ucraina, infatti, sono fra i principali produttori mondiali di olio di girasole, largamente utilizzato per moltissimi alimenti. Il conflitto in corso ha fatto crollare le esportazioni obbligando molte aziende a prendere in considerazione il ritorno all'olio di palma, inviso fra gli ambientalisti che, qualche anno fa, avevano dichiarato una vera e propria guerra contro questo ingrediente.
Secondo diverse fonti alcune aziende starebbero già mettendo in atto una riconversione delle ricette, altre invece, come Barilla, si sono precipitate a rassicurare che l'ingrediente della discordia, abbandonato nel 2016, non verrà riproposto.
A rendere sempre più concreta la minaccia anche una nota del "Consiglio dei Paesi produttori di Olio di Palma", l'associazione di categoria sostiene che l'impatto della guerra russo-ucraina ha reso economicamente insostenibile l'utilizzo dell'olio di girasole come materia prima. E quindi per molte aziende tornare all'olio di palma potrebbe essere l'unica soluzione.
Perché questa reputazione?
Dal 2014 al 2016 quasi tutti ricorderanno il vero e proprio mobilitamento mediatico e dell'opinione pubblica contro quest'olio. Anche Leonardo DiCaprio si era scagliato contro lo sfruttamento del suolo da coltivazione della palma da olio, non era stata da meno la ministra dell'Ambiente francese Ségolène Royal che se la prese con la Nutella, per via della presenza dell'ingrediente.
Le principali accuse che pongono l'estratto sul banco degli imputati riguardano i possibili danni alla salute - per via della sua alta concentrazione di grassi saturi e per le alte temperature a cui viene sottoposto che distruggono tutti i principi nutritivi - e la sostenibilità ambientale.
Per soddisfare, infatti, la sempre crescente richiesta di questo prodotto (fino a qualche anno fa) i produttori hanno ingigantito le aree di produzione ricorrendo alla deforestazione di zone ecologicamente molto importanti per l’intero ecosistema. Le foreste dell’Amazzonia e i polmoni verdi della Malesia e dell’Indonesia, insieme a tutte le specie animali che popolano questi luoghi, ne hanno fatto le spese.
Per questo motivo le associazioni ambientaliste hanno iniziato una vera e propria battaglia contro le coltivazioni incontrollate di olio di palma che aveva portato a un'inversione di marcia negli ultimi anni...ma che ora rischia di ingranare di colpo la quinta.